Coronavirus

Positivi politici di mezzo mondo: il coronavirus non fa sconti a nessuno

Dal ministro degli Interni australiano a quello dei Trasporti marocchino: si moltiplicano nel mondo i casi di politici contagiati dal coronavirus

Positivi politici di mezzo mondo: il coronavirus non fa sconti a nessuno

Il nuovo coronavirus non guarda in faccia nessuno. Oltre ai centinaia di migliaia di contagi e alle decine di migliaia di decessi che hanno colpito le persone comuni, tra le fila dei malati e delle vittime troviamo anche personaggi di spicco di mezzo mondo politico.

Il caso più emblematico è l'Iran, dove una delle ultime vittime eccellenti risponde al nome di Mohammad Mirmohammadi, esponente del Consiglio del discernimento, cioè dell'organo che svolge un ruolo consultivo per la Guida Suprema, Ali Khamenei. Nei giorni precedenti Teheran aveva annunciato la morte di Hadi Khosroshahi, ex ambasciatore iraniano presso la Santa Sede, e Mohammad Ali Ramazani Dastak, nei deputato eletto alle parlamentari dello scorso 21 febbraio.

Tra i contagiati spiccano i casi del vicepresidente con delega per gli Affari della famiglia e delle donne, la signora Masoumeh Ebtekar, del vicepresidente della commissione parlamentare della Sicurezza nazionale e di Politica estera, Mohtaba Zonnur, del viceministro della Sanità, Iraj Harirshi. E ancora: sono stati infettati il parlamentare riformista Mahmoud Sadeghi e Ali Akbar Velayati, consigliere dell'ayatollah Khamenei.

Dal ministro australiano alla moglie del premier canadese

Negli Stati Uniti aumentano i positività vicini all'entourage della Casa Bianca. Donald Trump ha effettuato il tampone ma è risultato negativo al test per il nuovo coronavirus. Vari deputati e senatori si sono messi in auto-isolamento dopo aver incontrato la delegazione brasiliana accolta dal presidente nella sua residenza di Mar-a-Lago. Ricordiamo che tra gli ospiti c'era anche Fabio Wajngarten, direttore delle comunicazioni dello staff del presidente del Brasile, Jair Bolsonaro (negativo al test).

In Australia è stato contagiato Peter Dutton, ministro dell'Interno che qualche giorno fa ha incontrato niente meno che Ivanka Trump, consigliera e figlia di The Donald, e il ministro della Giustizia Usa, William Barr.

Tralasciando i rappresentanti italiani, primi casi di contagio sono stati confermati nei giorni scorsi nelle istituzioni di Bruxelles, mentre Sophie Trudeau, moglie del premier canadese, è stata contagiata e lui si è messo in auto-isolamento. In Romania il premier ad interim, Ludovic Orban, e tutti i 17 ministri sono in quarantena dopo che un senatore è risultato positivo: saranno testati così come senatori e giornalisti che sono stati in contatto.

Nei giorni scorsi è risultata positiva anche la ministra dell'Uguaglianza spagnola, Irene Montero, mentre suo marito, il vice presidente del governo Pablo Iglesias, si è messo in quarantena in attesa di test a tutto l'esecutivo. In Francia è stato contagiato il ministro della Cultura, Franck Riester, in Marocco il ministro dei Trasporti, Abdelkader Amara.

E nei prossimi giorni il bollettino potrebbe ulteriormente allungarsi.

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