«Potevo salvare Henning ma il governo britannico ha rifiutato il mio aiuto»

Londra«Mi ero offerto come mediatore per salvare dalla morte Alan Henning ma il governo ha rifiutato la mia collaborazione». È una strana storia quella che ha raccontato ai microfoni della Bbc Mouzzam Begg, cittadino inglese di quarantasei anni ed ex detenuto nel carcere cubano di Guantanamo. Nel 2001, si trasferì in Afghanistan da Birmingham insieme alla famiglia e successivamente in Pakistan proprio all'inizio del conflitto. Nel 2003 venne arrestato dagli americani ad Islamabad e trasferito nel carcere di sicurezza di Guantanamo dove rimase fino al 2005. Venne liberato senza che gli fosse mai stata mossa alcuna accusa ufficiale di terrorismo. A causa di questa traumatica esperienza è divenuto uno dei paladini della lotta dei sospetti terroristi a cui viene negato ogni elementare diritto umano. Alla Bbc Begg ha raccontato di aver già fatto da mediatore in passato per il rilascio di altri ostaggi catturati in Siria dove l'uomo si era recato per offrire supporto agli oppositori del regime di Assad. «Ero riuscito a mettermi in contatto con dei gruppi di militanti - ha spiegato - che potevano far pressione sugli uomini dell'Isis ottenendo poi che alcuni prigionieri venissero rilasciati». Nel 2013, poco dopo che il tassista britannico di Manchester era stato rapito, sembra che Begg sia stato avvicinato da alcuni amici di Henning che l'hanno implorato d'intervenire. A quel punto Begg aveva avvertito l'ex ministro del Foreign Office Alistair Burt del fatto che stava per entrare in contatto con i gruppi dell'Isis ma solo per tentare di far liberare Henning. «Con Burt ho avuto un incontro e ho scambiato delle mail, ma alla fine il governo ha rifiutato il mio aiuto - ha raccontato ancora Begg - io ho replicato che avrei comunque agito. Soltanto qualche giorno più tardi sono stato arrestato». Accusato di avere dei legami con i terroristi siriani, Begg è stato portato nella prigione londinese di Belmarsh da dove è uscito la settimana scorsa. Tutte le accuse contro di lui sono cadute.

Alcuni parlamentari hanno ammesso di aver avuto dei contatti con lui mentre il quotidiano The Guardian rivela l'esistenza di documenti che provano che i servizi segreti inglesi erano a conoscenza dei movimenti di Begg. Nessun commento ufficiale è stato rilasciato dal Governo. «Non forniamo mai informazioni su come gestiamo i casi di rapimento» si è limitato a dichiarare il Foreign Office.

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