Quei soldati israeliani venuti dall'America

Grande folla ai funerali di due soldati morti in guerra. Venivano dagli Usa ed erano "soldati soli"

Quei soldati israeliani venuti dall'America
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Domenica 20 luglio l'esercito israeliano ha perso dodici soldati nelle operazioni nella Striscia di Gaza. Scorrendo l'elenco si notano due particolari curiosi. Ai loro funerali sono andate, complessivamente, cinquantamila persone: 30mila per l'uno, ventimila per l'altro. Ma c'è anche un'altra particolarità: si tratta di due "lone soldier" (soldati soli), uno di quei giovani ebrei che vivono lontani e lasciano tutto per andare a combattere nella terra dei loro padri. Nissim Sean Carmeli, 21 anni, era nato in Texas. Cinque anni fa con i genitori era tornato a Ra'anana, 73mila abitanti, 19 km a nord di Tel Aviv. Dopo pochi mesi i suoi se n'erano tornati in America. Lui, invece, era rimasto in Israele con alcuni parenti. Finite le scuole era entrato nell'esercito per i tre anni di servizio militare obbligatorio. Chiamato al fronte in un periodo di guerra, si è trovato in prima fila nella "bonifica" dei tunnel di Hamas. Finché ha perso la vita in uno scontro a fuoco. Al suo funerale, ad Haifa, c'era una folla immensa. Nessuno o quasi lo conosceva, tra i suoi parenti solo due sorelle. Ventimila persone hanno voluto rendergli omaggio per la sua generosità dimostrata nel prestare servizio per un Paese in cui non era nato ma che amava e desiderava difendere anche al costo della vita. Il "successo" di questo funerale è stato reso possibile anche dal fatto che Sean era un grande fan dei Maccabi Haifa (la famosa squadra di calcio). Il club ha postato una sua foto sulla propria pagina Facebook invitando i tifosi ad andarlo a salutare per l'ultima volta. Il "soldato solo" non era più solo.

L'altro "lone soldier" caduto sul fronte domenica scorsa è Max Steinberg, 24 anni, americano pure lui (California). Nel 2012 aveva fatto un viaggio a Gerusalemme e, tornato Los Angeles, aveva detto ai suoi di aver deciso cosa fare da grande: tornare in Israele e arruolarsi nell'esercito. Diceva di ispirarsi a Michael Levin, un giovane americano di origine ebraiche morto durante la seconda guerra del Libano, nel 2006. Anche lui era partito dall'America (Texas) per arruolarsi nell'Idf. Ad accompagnarlo nel suo ultimo viaggio, al cimitero del Monte Herzl, c'erano 30mila persone. Anche il segretario di Stato John Kerry, in Israele per gli sforzi di pace, ha voluto consolare la famiglia di Steimberg, ringraziando gli israeliani per la grande e commossa partecipazione al funerale.

I "lone soldier" sono circa 4.000. Si tratta di soldati che servono sotto le armi pur non essendo nati in Israele. Mille di loro sono americani.

Alcune leggi permettono agli ebrei che vicono all'estero di unirsi alle forze armate israeliane. Possono farlo solo se vengono da tre paesi: Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda. Gli americani che si arruolano in Israele, in base a una sentenza della Corte suprema del 1967, non perdono la cittadinanza Usa.

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