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Raid della polizia russa in Siberia: arrestato il "nuovo Gesù"

Il “Gesù siberiano” è stato arrestato con l’accusa di avere creato una setta illegale, che estorceva denaro agli adepti e ne abusava psicologicamente

Raid della polizia russa in Siberia: arrestato il "nuovo Gesù"

Le forze speciali russe hanno in questi giorni condotto una massiccia operazione di polizia nei pressi di Krasnoyarsk, in Siberia, non per sgominare un’organizzazione terroristica o qualche altra rete criminale, bensì per arrestare il “nuovo Gesù”. Tale raid, condotto con elicotteri militari e uomini armati di kalashnikov, era infatti diretto ad ammanettare il 59enne Sergey Torop, per i suoi seguaci Vissarion, ex agente della polizia stradale sovietica che, da circa trent’anni, guidava, in un paesino vicino proprio a Krasnoyarsk e noto come Città del Sole, una setta denominata Chiesa dell’Ultimo Testamento. Egli si era finora pubblicamente e ripetutamente definito “figlio di Dio” e “reincarnazione di Gesù”.

Torop-Vissarion, con il volto cinto da una lunga barba e con lunghi capelli grigi che ricordano la rappresentazione canonica di Cristo nell’arte sacra, nella sua Città del Sole vicino Krasnoyarsk aveva radunato migliaia di adepti, dando così vita a una comunità disciplinata da regole di condotta che si richiamavano in parte al cristianesimo ortodosso, in parte al buddismo e in parte all’ecologismo. Nel dettaglio, il “Gesù siberiano” aveva imposto ai membri della setta l’astensione dal consumo di carne, dal fumo e dall’alcol, oltre che dall’uso del denaro.

Tra gli abitanti della Città del Sole, il livello di idolatria verso il “Gesù siberiano” era tale che i primo contavano gli anni a partire dal 1961, ovvero dalla nascita del loro leader, e avevano inoltre sostituito il Natale con una festa che cadeva il 14 gennaio, compleanno di Torop-Vissarion.

Il vasto seguito popolare e i proclami mistici dell’ex agente di polizia stradale, con cui egli si era anche definito “parola vivente di Dio Padre”, hanno però alla fine attirato sulla setta citata i sospetti del Cremlino, che hanno determinato il recente raid delle forze speciali in Siberia.

L’incursione delle forze dell’ordine, documentata da un video che mostra Torop mentre viene accompagnato su un elicottero militare da agenti armati e col volto coperto dai passamontagna, ha quindi portato, oltre all’arresto del fondatore della Chiesa dell’Ultimo Testamento, anche al fermo di due suoi stretti collaboratori, con lui alla guida della Città del Sole: Vladimir Vedernikov e Vadim Redkin. I tre arrestati sono stati in seguito incriminati per avere creato, a detta degli inquirenti, un’organizzazione religiosa illegale, che estorceva denaro ai suoi adepti e abusava di loro psicologicamente. Se condannati, gli indagati rischiano fino a 12 anni di carcere.

I seguaci del “nuovo Gesù”, in seguito all’arresto dello stesso, hanno subito condannato l’operato delle forze dell’ordine e del Cremlino, rinfacciando alle autorità di avere nuovamente, con il fermo e il processo ai danni di Torop-Vissarion, calpestato la libertà di religione in Russia, garantita formalmente dalla Costituzione federale.

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