Renzi: "450 soldati italiani difenderanno la diga di Mosul"

Il presidente del Consiglio: "L'Italia sarà non sarà solo in Afghanistan, Libia, Kosovo, Iraq ma anche con una operazione importante nella diga di Mosul, nel cuore di un'area pericolosa"

Renzi: "450 soldati italiani difenderanno la diga di Mosul"

Nella registrazione della puntata di Porta a Porta il presidente del Consiglio ha svelato quale sarà l'impegno dell'Italia nella lotta contro l'Isis. "L'Italia non sarà solo in Afghanistan, Libia, Kosovo, Iraq ma anche con una operazione importante nella diga di Mosul, nel cuore di un'area pericolosa, che rischia il crollo. Una azienda di Cesena ha vinto questa gara e noi metteremo 450 uomini di protezione e metteremo la diga a posto".

Poco prima Renzi aveva svelato un altro dettaglio importante: "Obama ha detto che l'Italia sta già facendo di più. Noi abbiamo già scelto una strategia: non è pensabile raccontare che tutti i problemi nascono lontano dall'Europa. Abbiamo presentato progetti per un sacco di periferie. Ci sono due ambiti di intervento. Da un lato i musei, le borse di studio, la scuola. Dall'altro la sicurezza e su questa la consonanza di vedute con gli americani è totale".

La diga di Mosul è il più grande serbatoio d'acqua artificiale dell'Iraq, il quarto nel mondo arabo, già teatro di feroci combattimenti nell'estate del 2014 tra forze curde Peshmerga e jihadisti dell'Isis. L'impianto, infatti, situato 35 chilometri a nord di Mosul, è seriamente danneggiato, secondo quanto reso noto recentemente da fonti curde. E se dovesse crollare porterebbe la morte e la distruzione nelle province di Ninive, Kirkuk e Salahuddin, causando probabilmente danni fino a Baghdad, 350 chilometri a sud. Ari Harsin, deputato al parlamento della regione autonoma del Kurdistan iracheno, ha detto che i rischi sono dovuti alla mancata manutenzione della diga per diversi anni, e che un intervento per la sua messa in sicurezza potrebbe costare ora tra i 250 milioni e i 500 milioni di dollari.

Per circa due settimane nell'agosto del 2014, quando l'Isis si impadronì con una fulminea offensiva di Mosul e dell'intera provincia di Ninive, di cui questa città è capoluogo, si temette che i jiihadisti potessero impiegarla come una 'bomba d'acquà facendola saltare in aria. Un allarme rientrato quando i Peshmerga riuscirono a riprendere il controllo dell'impianto, con l'aiuto dei raid aerei americani.

Lo sbarramento, costruito sul fiume Tigri, fu inaugurata nel 1983, durante il passato regime di Saddam Hussein, con il nome di "Diga Saddam". Alta 131 metri e lunga 3,2 chilometri, la diga ha una capacità di 8 milioni di metri cubi e approvvigiona di elettricità 1,7 milioni di residenti della regione.

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