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Il sanguinario capo delle operazioni di al Shebaab in Kenya

La polizia ha offerto una taglia di 220mila dollari a chiunque sia in grado di dare informazioni che portino all'arresto

Il sanguinario capo delle operazioni di al Shebaab in Kenya

Il regista dell'assalto firmato da al Shebaab al campus universitario di Garissa è un kenyano, un ex capo di una madrassa. Mohamed Mohamud Kuno, conosciuto anche come Dulyadin e Gamadhere, è considerato dall'intelligence il capo delle operazioni degli al Shabaab in Kenya.

Prima dell'insegnamento ha lavorato per una fondazione che si occupava di aiutare i musulmani più poveri nel mondo. Poi dal 1997 al 2000 ha diretto l'istituto Madrasa Najah a Garissa e successivamente si è unito alle Corti Islamiche in Somalia. Le sue posizioni si sono radicalizzate col passare degli anni fino a quando ha deciso di dedicarsi anima e corpo al terrorismo unendosi agli al Shebaab. Con i jihadisti somali ha rivendicato l'attacco del 22 novembre 2014 contro un autobus a pochi chilometri da Mandera, una cittadina al confine tra il Kenya e la Somalia, costato la vita a 28 passeggeri non musulmani colpevoli, secondo i miliziani, di "non conoscere il Corano".

La polizia ha offerto una taglia di 220mila dollari a chiunque sia in grado di dare informazioni che portino all'arresto. Ma al momento Mohamed Kuno è latitante. Del terrorista si sono infatti perse le tracce dal dicembre dello scorso anno.

Il quotidiano kenyano Daily Nation, che ne ha tracciato un profilo sul sito, ricorda che il jihadista è stato in passato uno dei leader del gruppo terrorista nella regione di Juba in Somalia e poi ha iniziato a dirigere le operazioni terroristiche degli al Shabaab in Kenya, utilizzando spesso membri della sua famiglia nei raid.

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