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Scandalo dati, così si vantava: "Usiamo spie e ragazze ucraine"

Così il numero uno di Cambridge Analytica si espone alle telecamere nascoste

Scandalo dati, così si vantava: "Usiamo spie e ragazze ucraine"

Non ci sono solamente i dati presi da Facebook nella bufera scoppiata dopo che il Guardian ha pubblicato la sua inchiesta su Cambridge Analytica e su come la società abbia utilizzato le informazioni di 50 milioni di utenti per costruire un'infrastruttura che fosse in grado di manipolare le idee politiche delle persone a cui sono riferiti e che secondo l'accusa avrebbero aiutato tanto la campagna per le elezioni di Donald Trump quanto anche quella per il referendum britannico sull'abbandono dell'Unione Europea.

In uno spezzone dell'inchiestap pubblicato da Channel Four, che insieme al quotidiano britannico e al New York Times sta seguendo da vicino il caso, ci sono anche le parole dell'amministratore delegato Alexander Nix, che parla di ragazze ucraine da "mandare a casa" di un candidato e di ex agenti dello spionaggio e del controspionaggio che avrebbero aiutato a far saltare fuori materiali compromettenti.

"Abbiamo grande esperienza su queste cose", dice Nix a un finto uomo politico dello Sri Lanka, in realtà inviato dalla televisione privata per indagare sui metodi utilizzati dalla Cambridge Analytica. Nei panni di un clienti, l'uomo mandato da Channel Four con microfoni e telecamere nascoste avrebbe fatto parlare l'amministratore delegato, fingendo di avere bisogno informazioni per una futura campagna elettorale da consursi nel Paese.

"Sono entrati, hanno raccolto scheletri nell' armadio e se ne sono andati, senza lasciare traccia", dice Nix all'uomo, parlando di un'operazione in un paese dell'Europa orientale fatta per suo conto da ex uomini dell'intelligence. Per Jon Snow, giornalista tra i più rispettati della Gran Bretagna, che ha lanciato l'inchiesta, quello della società è "un attacco occulto alla democrazia".

Le rivelazioni di questi giorni hanno già avuto anche ripercussioni economiche e politiche. Se il titolo di Facebook continua a scendere in Borsa, una commissione parlamentare a Londra vuole vederci chiaro.

E nello stesso senso si muovono l'Unione Europea e gli Stati Uniti.

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