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Per non offendere i gay il college mette al bando le gonne

In Inghilterra un college ha imposto alle studentesse il divieto di indossare la gonna per combattere la discriminazione nei confronti di chi ha maturato incertezze sulla propria identità sessuale

Per non offendere i gay il college mette al bando le gonne

In Inghilterra una scuola ha imposto alle studentesse il divieto di indossare la gonna per combattere la discriminazione nei confronti degli omosessuali e, più in generale, di chi ha maturato incertezze sulla propria identità sessuale.

Siamo a Lewes, nell'East Sussex, dove il nuovo regolamento della Priory School, ripreso da numerosi media britannici, ha fatto il giro del mondo. Il college ha infatti proibito l'uso della gonna all'interno dell'istituto e imposto l'uso di un'uniforme di genere neutro per tutti gli studenti: pantaloni lunghi per ragazzi e ragazze.

Quella che appare come una follia, spiegano dal college, è in realtà un avanzato programma di educazione (obbligatorio) contro le piaghe del bullismo e dell'omofobia. In nome del progresso, e costo di ostacolare la libera educazione familiare, gli studenti della Priory School si sono visti imporre un obbligo alquanto bizzarro.

Una decisione che fa discutere

Lo scorso venerdì, immaginando che qualche alunna potesse trasgredire il regolamento, all'ingresso dell'istituto era presente una nutrita schiera di poliziotti con il compito di rispedire a casa le ragazze che avevano trasgredito la norma e osando presentarsi ai cancelli scolastici con la pericolosissima gonna.

Ma le ragazze respinte non hanno solo dovuto subire lo smacco di essere escluse dalle lezioni. Già, perché la direzione dell'istituto ha scritto e spedito una lettera alle famiglie delle inadempienti in cui chiedeva spiegazioni sull'assenza ingiustificata delle figlie, che presumibilmente andranno incontro a qualche sanzione scolastica.

Nonostante le pressioni di una discreta fetta della società, i vertici della Priory School restano inflessibili: “L'uniforme neutra è il miglior modo per garantire l'uguaglianza”.

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