Il segretario Nato replica a Trump: "L'Europa aiuta gli americani"

Il segretario della Nato, Jens Stoltenberg, replica a Donald Trump: "L'Europa aiuta gli americani"

Il segretario Nato replica a Trump: "L'Europa aiuta gli americani"

L'affondo di Donald Trump era stato molto duro. "Dobbiamo ripensare il rapporto con la Nato", aveva detto il candidato repubblicano in un’intervista alla Cnn, spiegando poi che "la Nato funziona solo perché ci siamo noi. Spendiamo miliardi di dollari per aiutare gli altri paesi e non abbiamo soldi per costruire una scuola, tutto questo finirà". Dopo due settimane arriva la risposta della Nato. Il segretario generale, Jens Stoltenberg, lo fa nel corso della sua visita ufficiale che sta effettuando a Washington. "La prima e unica volta in cui è stata invocata la clausola di difesa e sicurezza collettiva del Patto Atlantico - ricorda - è stata dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, e lo si è fatto a sostegno degli Stati Uniti. Allora gli europei si affrettarono ad aiutare i nostri alleati americani, e ciò costituisce un esempio di come si mobilitano per loro quando è necessario". Altro che carattere "obsoleto" imputato alla Nato da Trump per la nomination repubblicana alle presidenziali di novembre, e al "costo eccessivo" che continuare a farne parte comporterebbe a suo dire per gli Stati Uniti

L’ex primo ministro norvegese ha quindi ricordato l'impegno alleato contro al-Qaeda e i Talebani in Afghanistan dove, ha sottolineato, "hanno perso la vita al fianco degli americani più di mille soldati europei e canadesi", cioè appartenenti agli altri Paesi atlantici. Stoltenberg ha infine ribaltato i concetti esposti da Trump, puntualizzando come in Europa molti governi "sappiano benissimo" di dover aumentare la spesa militare per poter così dipendere meno dal sostegno statunitense. "Nel 2014 infatti hanno concordato di migliorare i loro investimenti nel settore, e il 2015 è stato il primo anno positivo in tale direzione".

Da Trump avevano preso le distanze non solo il presidente uscente, Barack Obama, ma anche il suo principale rivale in campo repubblicano, Ted Cruz, e l’avversaria democratica Hillary Clinton.

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