Siria, la Nato aumenta la sua presenza nel Mediterraneo

Salgono a quattro le cacciatorpediniere missilistiche schierate nel Mediterraneo dagli Stati Uniti. Mosca mantiene la flotta al largo della Siria

Siria, la Nato aumenta la sua presenza nel Mediterraneo

Tre fregate lanciamissili del Secondo Gruppo Navale Permanente della Nato risultano in attività nel Mediterraneo Orientale. In pattugliamento la HNLMS De Ruyter (F-804) della classe De Zeven Provinciën olandese e la HMCS Ville de Québec (FFH 332) della classe Halifax della Marina canadese. In operazione anche la capofila della classe Elli (F450), fregata lanciamissili della Grecia. Il Secondo Gruppo Navale Permanente della Nato fa parte della Forza di Reazione Rapida dell’Alleanza. Opera sotto il Comando della Componente Marittima Alleata (MARCOM).

In posizione d'attacco la fregata francese Auvergne

La fregata missilistica Auvergne (D 654) della classe Aquitaine o FREMM è in posizione d'attacco al largo della Siria. La Auvergne è armata con missili Scalp Naval o Missile de croisière naval (MdCN) e sedici missili terra-aria Aster 15.

Siria, le cacciatorpediniere americane nel Mediterraneo

Salgono a quattro le cacciatorpediniere classe Arleigh Burke da 9800 tonnellate in attività nel Mediterraneo, tuttavia non possiamo ancora parlare di movimenti di superficie anomali. Ad oggi si tratta del normale transito previsto dagli schieramenti di routine. La USS Carney (DDG-64) è in pattugliamento nel Mar Mediterraneo dal 27 agosto scorso. L’USS Ross (DDG 71) schierata a Rota, in Spagna, è in addestramento nel Mar Mediterraneo. In pattugliamento anche l’USS Winston S. Churchill (DDG 81). L’ultima unità ad entrare nel Mediterraneo è stata la USS Bulkeley (DDG 84). Le Arleigh Burke sono armate in via primaria con 96 celle VLS: La capacità complessiva Tomahawk dipende dalla configurazione prescelta. Lo scorso aprile, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump schierò nel Mar Mediterraneo una potente flotta con una capacità di oltre mille missili Tomahawk.

US Navy: In movimento l’ammiraglia della Sesta Flotta

La USS Mount Whitney (LCC-20), nave C4I (Command, Control, Communications, Computer and Intelligence) della classe Blue Ridge ed ammiraglia della Sesta Flotta degli Stati Uniti con sede a Gaeta, il 14 settembre scorso ha lasciato Salonicco dopo una sosta programmata in occasione del Thessaloniki International Fair. L’unità da 18.400 tonnellate che si basa sullo scafo della classe Iwo Jima continuerà a svolgere operazioni navali nel Mediterraneo.

Siria, nessuna portaerei Usa nel Mediterraneo

Nel Golfo Persico non vi è alcuna piattaforma di proiezione statunitense

Il Gruppo da Battaglia della portaerei a propulsione nucleare classe Nimitz USS Harry S. Truman (CVN-75), ha lasciato lo scorso giugno il Mar Mediterraneo. Nel Golfo Persico non vi è alcuna piattaforma di proiezione statunitense. I bombardieri B-1B del 34° Expeditionary Bomb Squadron assegnati al 379° Air Expeditiionary Wing che lo scorso aprile lanciarono missili da crociera in Siria, si trovano nella base aerea di Al Udeid, in Qatar. Il contingente B-1B è stato schierato lo scorso aprile per sostituire i B-52 ritornati negli Stati Uniti per aggiornamenti. Dal Qatar l’aviazione statunitense lancia operazioni contro lo Stato islamico in Sira ed Iraq ed i talebani in Afghanistan. La base ospita anche una squadriglia di EA-6B Prowler, aereo da guerra elettronica. In rotazione nell’area anche due piattaforme B-2.

Si tratterebbe in ogni caso, qualora si propendesse per un raid aereo in Siria, di una formazione a bassa osservabilità considerando la griglia di difesa russa. Le piattaforme d’attacco statunitensi precedenti alla quinta generazione dovrebbe essere escluse da qualsiasi piano d’attacco. Gli Stati Uniti dovrebbero utilizzare le piattaforme di quinta generazione come il B-2 Spirit e l’F-22 Raptor per colpire gli obiettivi in Siria. La loro capacità di monitorare in tempo reale il contesto discriminando la minaccia potrebbe essere utile, ma sarebbe il primo confronto diretto con gli S-300V4 e gli S-400 schierati in Siria. Il Pentagono non rischierà la vita dei piloti. Da rilevare, infine, che le Forze armate della Federazione Russa potrebbero essere state autorizzate ad ingaggiare i lanciatori e le loro basi. Le forze russe sono certamente in grado di contrattaccare le basi degli Stati Uniti in Medio Oriente ed Europa.

Gli F-35B nel Corno d'Africa

L'unità d'assalto anfibio USS Essex (LHD-2) della classe Wasp è in esercitazione al largo del Corno d'Africa: Trasporta gli F-35B del Marine Fighter Attack Squadron (VMFA) 211 "Wake Island Avengers". L'Essex Amphibious Ready, con sede a San Diego, California, sta svolgendo due settimane di addestramento nel Mar Rosso con il 13° Marine Expeditionary Unit
di Camp Pendleton. Alle manovre Theater Amphibious Combat Rehearsal prendono parte anche le unità da trasporto anfibio USS Anchorage (LPD-23) della classe San Antonio e USS Rushmore (LSD-47) della classe Whidbey Island dell'Essex Amphibious Ready Group.

I sottomarini della Nato nel Mar Mediterraneo

In pattugliamento l'HMS Talent

Dal dieci settembre scorso il sottomarino d’attacco a propulsione nucleare classe Trafalgar HMS Talent è in pattugliamento nel Mar Mediterraneo. I sottomarini d'attacco a propulsione nucleare sono progettati per cercare e distruggere in ruolo hunter killer sia le controparti nemiche e sia le unità di superficie. Supportano inoltre le forze speciali ed effettuano missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR). La classe d’attacco a propulsione nucleare di terza generazione inglese formata dai sottomarini HMS Trafalgar (S107), HMS Turbolent (S87), HMS Tireless (S88), HMS Torbay (S90), HMS Trenchant (S91), HMS Talent (S92) e HMS Triumph (S93), è entrata in servizio negli anni '80 (le ultime quattro unità sono state equipaggiate con il sonar 2076). I sottomarini d’attacco classe Trafalgar, successori della classe Swiftsure, sono lunghi 85 metri, larghi dieci e con un dislocamento in immersione di 5300 tonnellate. Possono raggiungere una velocità massima in immersione di oltre trenta nodi. Sono equipaggiati con cinque tubi lanciasiluri da 533 millimetri ed armati con sistemi d'arma Spearfish e missili da crociera Tomahawk. In base alla configurazione prescelta, un classe Trafalgar può essere armato con trenta Tomahawk. Risultano in attività i sottomarini HMS Trenchant (pattugliamento artico), HMS Talent e HMS Triumph (GIUK Gap). L’unità HMS Torbay è stata dismessa il 18 luglio dello scorso anno.

L’HMS Talent, varata nel 1986, ha da poco concluso il suo addestramento intensivo in mare dopo importanti lavori di ammodernamento che si sono svolti presso la base navale di Devonport (HMS Drake), nella parte occidentale della città di Plymouth. Soltanto pochi giorni fa l’unità classe Trafalgar ed il suo equipaggio sono stati dichiarati idonei per svolgere missioni di combattimento reali. L’HMS Talent resterà in servizio fino al 2028.

Royal Navy: La classe Astute

La classe Astute è stata progettata per sostituire la Trafalgar, ma i ritardi accumulati dal governo inglese hanno fatto aumentare i costi del 50% rispetto a quanto inizialmente preventivato. I primi tre sottomarini della Classe Astute sono costati ai contribuenti inglesi, compresi costi di ricerca e sviluppo, quattro miliardi di sterline. I sottomarini HMS Audacious, HMS Ansone HMS Agamemnon, attualmente in costruzione, saranno consegnati tra il 2019 ed il 2022. L’ultima unità della classe Astute, l’HMS Ajax, sarà presa in consegna dalla Royal Navy tra il 2024 ed il 2025. Gli ultimi quattro Astute avranno un costo individuale di 1,2 miliardi di sterline. Nel 1986 la Royal Navy aveva in servizio 30 sottomarini, 48 tra cacciatorpediniere e fregate, sette navi d'assalto anfibio e tre portaerei con una forza di 70.000 marinai. Tali numeri si sono ridotti a 33.000 marinai, 11 sottomarini, 19 tra cacciatorpediniere e fregate e tre navi d'assalto anfibio. La Royal Navy si trova a dover reclutare gli ingegneri dalla Guardia Costiera americana per compensare le lacune del personale qualificato, interamente destinato alla due nuove portaerei classe Queen Elizabeth. Royal Navy: sottomarino d’attacco classe Trafalgar

I sottomarini Usa nel Mediterraneo

Il sottomarino d’attacco a propulsione nucleare classe Los Angeles USS Newport News (SSN-750) è in pattugliamento nel Mediterraneo. In base alla configurazione prescelta, l’unità classe 688 potrebbe lanciare dalle sue dodici celle VLS fino a venti missili Tomahawk. Gli Stati Uniti mantengono stabilmente due sottomarini d’attacco a propulsione nucleare in rotazione nel Mediterraneo a supporto della Sesta Flotta. E' altamente probabile la presenza in pattugliamento ombra di un sottomarino a propulsione nucleare classe Ohio SSGN. Quattro dei diciotto Ohio, l’USS Ohio (SSGN 726) e l’USS Michigan (SSGN 727) con sede a Bangor, l’USS Florida (SSGN 728) e l’USS Georgia (SSGN 729) a Kings Bay, sono stati riconvertiti nel 2003 per lanciare missili Tomahawk. Sono equipaggiati con sette lanciatori verticali per missili da crociera convenzionali Tomahawk con una capacità massima di 154 missili ad unità. I circa 600 Tomahawk a bordo dei quattro SSGN rappresentano la metà della capacità missilistica convenzionale sottomarina della Marina degli Stati Uniti. L’altra metà è rappresentata dai sottomarini d’attacco classe Los Angeles, Seawolf e Virginia. Un sottomarino a propulsione nucleare classe Ohio SSGN potrebbe lanciare in immersione tutti i suoi 154 missili Tomahawk in soli sei minuti. Se Trump optasse per una immediata risposta militare in Siria, i Tomahawk verrebbero lanciati dalle profondità. Il motivo è semplice: i sottomarini possono avvicinarsi alle coste nemiche senza essere scoperti consentendo loro di colpire obiettivi nell'entroterra. Un gruppo da battaglia di superficie sarebbe esposto ai diversi asset russi schierati lungo la costa. I sottomarini a propulsione nucleare potrebbero lanciare l'intero carico prima di immergersi in profondità e sfuggire agli hunter killer.

Il sistema d’arma di precisione preferito dal Pentagono: Il Tomahawk

Il missile da crociera Tomahawk, attualmente nella versione Block IV, è la colonna portante dei sistemi d’arma di proiezione degli Stati Uniti fin dalla guerra del Goldo nel 1991. Durante le prime fasi di Operazione Odissey Dawn nel 2011, gli obiettivi strategici libici furono colpiti da 110 missili Tomahawk lanciati dalle navi da guerra alleate nel Mediterraneo e da 45 JDAM sganciate dai bombardieri stealth B-2. La testata da mille chili e la sua capacità di colpire bersagli a mille miglia di distanza, rende il Tomahawk il sistema d’arma di precisione tatticamente preferito dal Pentagono. Resta anche quello politicamente corretto. La rotta via mare non richiede un corridoio aereo autorizzato per lo stesso principio delle rotte circumpolari dei missili strategici. In ogni caso la US Navy deve garantire al Presidente degli Stati Uniti tutte le opzioni possibili per rispondere agli scenari di crisi.

Mosca mantiene la flotta al largo della Siria

Russia: Flotta del Mediterraneo

La Russia ha aumentato la sua presenza navale nel Mediterraneo dopo aver annunciato nel dicembre 2012 la creazione di una task force permanente per proteggere i propri interessi nella regione.

Dal 1° maggio del 2013, tutte le navi da guerra russe nel Mediterraneo sono state raggruppate in un’unica task force operativa che dipende da Sebastopoli, comando della Flotta del Mar Nero. Nell’ultima rotazione la Task Force del Mar Mediterraneo era composta da quindici navi da guerra russe tra cui due fregate classe Admiral Grigorovich, due cacciatorpediniere lanciamissili classe Kashin-Mod, la Neustrashimy e la Smetlivy ed almeno un sottomarino classe Varshavyanka, accompagnate da varie navi da sbarco e ausiliarie. Della Task Force del Mediterraneo fanno parte tre navi d’assalto anfibio classe Ropucha: la Caesar Kunikov, la Nikolay Filchenkov e la Azov. Le navi cisterne ed ausiliarie effettuano rotazione costante dalla Flotta del Mar Nero. Le cinque principali Flotte della Russia partecipano in rotazione all’implementazione costante nel Mediterraneo.

Dal novembre del 2015, Mosca schiera una flottiglia operativa anche a ridosso del porto di Tartus, in Siria. Oggi Tartus è protetta dalle unità in rotazione della Flotta del Mediterraneo e della Flotta del Mar Nero. A 77 km di distanza dal porto di Tartus si trova la base di Hmeymim con una doppia linea di difesa strategica mobile ed interconnessa. L’S-300/S-350 è ritenuto letale contro tutti i caccia di quarta generazione e, comunque, contro tutti i vettori non dotati di tecnologia stealth. La versione S-400, invece, è stata progettata proprio per intercettare le minacce stealth occidentali. L'S-400 Triumph (denominazione NATO SA-21 Growler) è un sistema missilistico antiaereo russo progettato per distruggere tutti gli obiettivi aerospaziali moderni ed avanzati ad una distanza massima di 400 chilometri (248,5 miglia), una gittata praticamente doppia al MIM-104 Patriot americano.

Russia: Le principali unità di fuoco

Nonostante la conclusione delle manovre previste, Mosca mantiene schierata una flottiglia di dieci navi da guerra (una petroliera) e due sottomarini davanti la costa siriana a supporto dell'offensiva nel Governatorato di Idlib. E' il più grande richieramento navale russo d'attacco nella regione da quando Mosca è intervenuta in Siria. Nel 2016 il Cremlino ha inviato un'altra flottiglia con otto navi incluse la portaerei Admiral Kuznetsov e l'incrociatore lanciamissili pesante a propulsione nucleare Pyotr Veliky. In posizione d'attacco la Marshal Ustinov, incrociatore lanciamissili classe Slava proveniente dalla Flotta del Nord, la capofila del Progetto 1356 Admiral Grigorovich e la gemella Admiral Essen. La fregata missilistica Pytlivy della classe Krivak II e la nave da sbarco Nikolai Filchenkov della classe Alligator sono schierate davanti la costa siriana. Tre le corvette missilistiche Progetto 21631 classe Buyan-M schierate: la Vyshniy Volochyok, la Grad Sviyazhsk e la Velikiy Ustyug. La classe Buyan è una corvetta missilistica di tipo fluviale progettata da Zelenodolsk Design Bureau con una lunghezza di 62 metri.

Il design incorpora caratteristiche stealth per ridurre la sezione radar equivalente. L'architettura flessibile delle navi consente modifiche in base alle esigenze future. Infine anche il cacciatorpediniere Severomorsk della classe Udaloy è in posizione d'attacco. Alle capacità di fuoco delle dieci unità di superficie dobbiamo aggiungere quelle dei due sottomarini diesel-elettrici classe Varshavyanka. Il B-268 Veliky Novgorod ed B-271 Kolpino sono in posizione d'attacco. In totale possiamo stimare una capacità complessiva di circa cento missili da crociera Kalibr. Completa la formazione la petroliera Ivan Bubnov della classe Boris Chilikin.

Russia: incrociatore lanciamissili classe Slava Marshal Ustinov

La classe Slava è stata progettata in ruolo carrier killer in supporto alle Kirov. La Marina russa gestisce tre incrociatori missilistici classe Slava: la Moskva è inquadrata nella Flotta del Mar Nero, la Varyag nella Flotta del Pacifico e la Marshal Ustinov nella Flotta del Nord. Solitamente una carrier killer classe Slava ricopre il ruolo di ammiraglia della Flotta del Mediterraneo, subentrando in rotazione alle Admiral Grigorovich. Le Slava cedono il ruolo di ammiraglia della flotta solo in presenza della portaerei Admiral Kuznetsov e dell'incrociatore lanciamissili pesante a propulsione nucleare Pyotr Veliky della classe Kirov. Ogni incrociatore classe Slava è armato con 64 missili terra aria S-300 PMU-1/2 di ultima generazione, in grado di abbattere sia caccia che missili balistici. Durante le prime fasi dell'intervento in Siria, Mosca schierava in rotazione un incrociatore missilistico classe Slava che conferiva una copertura di 150 km a 360 gradi. Proprio la Marshal Ustinov schierata in Siria è la prima Slava modernizzata poiché equipaggiata con celle di lancio per missili da crociera Kalibr (SS-N-27 Sizzler) e sistemi P-800 Oniks/ Yakhont (SS-N-26 Strobile). Da rilevare che la Marshal Ustinov ha ricevuto il nuovo radar Podberyozovik per l'acquisizione dei bersaglio a lungo raggio.

Il missile 3M-54 Kalibr

Con un’autonomia di circa 2.000 km, il supersonico 3M-54 Kalibr può essere imbarcato sui sottomarini e sulle unità da battaglia di piccole, medie e grandi dimensioni della flotta russa. Il missile è in grado di trasportare sia una testata convenzionale che nucleare. La variante supersonica antinave ha una velocità di crociera di Mach 0,8. Tuttavia nelle fasi finali il Kalibr raggiunge Mach 3, scendendo ad una quota di avvicinamento di soli 4,6 metri. Tali caratteristiche rendono la sua intercettazione estremamente difficile.

Il missile P-800

Il missile P-800 Oniks ha un sistema di propulsione a due stadi. Per l’accelerazione iniziale a razzo utilizza del combustibile solido. La crociera supersonica sostenuta è garantita da una propulsione ramjet a combustibile liquido che si attiva dopo l’espulsione del booster. Il P-800 rientra nella categoria dei missili lancia a dimentica: il suo sistema di guida è satellitare nella fase iniziale di volo e radar attivo in prossimità del bersaglio. E’ in grado di volar ad una quota compresa che va dai 5 ai 14 000 metri sopra il livello del mare. Nella fase finale del volo raggiunge l'altitudine minima, manovrando a velocità supersonica: il missile può essere utilizzato fino a condizioni di mare forza sette. Sembra possa imbarcare sia testate nucleari che convenzionali (250 kg).

Russia: La classe Admiral Grigorovich

La classe Admiral Grigorovich Progetto 11356, è in costruzione. Le fregate missilistiche attualmente in servizio sono la capofila Admiral Grigorovich, la Admiral Essen e la Admiral Makarov. Dall'inizio del mese le tre unità sono satte inquadrate nella Flotta del Mar Nero. Risultano in costruzione la Admiral Butakov, la Admiral Istomin e la Admiral Kornilov. Sono progettate per operare nel Mar Nero e nel Mar Mediterraneo. Per la flotte del Nord e del Pacifico, l'Ammiragliato russo predilige la classe Admiral Gorshkov Progetto 22350. Le navi da guerra della classe Admiral Grigorovich hanno un dislocamento di 4.000 tonnellate, una velocità di 30 nodi per pattugliamenti di 30 giorni. Si basano sulla tecnologia modulare utilizzata per le fregate indiane costruite in Russia, la classe Talwar. Da queste ultime ereditano le caratteristiche stealth dello scafo per ridurre la RCS e gli accorgimenti per ridurre la segnatura acustica. Sono equipaggiate con i nuovi sistemi modulari di difesa aerea Shtil, ritenuti in grado di intercettare diverse minacce stratificate. Il 31 maggio scorso la fregata missilistica Admiral Essen della classe Admiral Grigorovich ed il sottomarino Krasnodar della classe Varshavyanka, hanno lanciato quattro missili da crociera Kalibr contro obiettivi localizzati fuori la città siriana di Palmira. I missili da crociera sono stati lanciati dal Mediterraneo orientale. Il Krasnodar (quarto sottomarino classe Varshavyanka), ha lanciato in immersione. Tutti gli obiettivi sono stati distrutti. Si è trattato del battesimo del fuoco per entrambe le unità.

Russia: Sottomarini classe Varshavyanka - Improved Kilo

Novorossiysk, la tana dei “buchi neri”

I sottomarini diesel-elettrici classe Varshavyanka Progetto 636.3 rappresentano un elemento chiave nella strategia navale russa. Propulsi da motori a diesel-elettrici a bassissima emissione di rumore, possono colpire bersagli a lunghe distanze senza essere rilevati dai sensori antisommergibile nemici. Versione migliorata della Kilo, quest'ultima al di sotto dei cinque nodi di velocità risulta invisibile ai sonar passivi, implementa tecnologia stealth avanzata. Ha un dislocamento di 3.100 tonnellate, raggiunge una velocità di venti nodi, può immergersi fino a 300 metri e trasportare equipaggi di 52 persone. I sottomarini, armati con 18 siluri, mine ed otto missili da crociera Kalibr 3M54 (NATO SS-N-27 Sizzler), sono progettati per svolgere missioni anti-sommergibile in ruolo hunter killer, in acque relativamente poco profonde.

Risultano in servizio i sottomarini B-237 Rostov-on-Don, B-261 Novorossiysk, il B-262 Stary Oskol, il B-265 Krasnodar, il B-268 Veliky Novgorod ed il B-271 Kolpino. La flottiglia Varshavyanka risulta operativa nella base navale Novorossiysk. Almeno due sottomarini Progetto 636.3 sono sempre schierati in rotazione nel Mediterraneo. L’ammiragliato russo ha riconosciuto il valore del Progetto 636,3 classe Varshavyanka, inizialmente progettato per operare soltanto con la Flotta da Guerra del Mar Nero. Sia la Flotta da Guerra del Nord e che la Flotta da Guerra del Baltico riceveranno i sottomarini diesel-elettrici di quinta generazione. Saranno realizzati presso il cantiere navale Admiralty Wharves e consegnati al ritmo di due all’anno a partire dal 2019. I sei sottomarini classe Varshavyanka destinati alla Flotta da Guerra del Pacifico saranno consegnati entro il 2021.

Siria: il raid Usa non altererebbe le dinamiche generali del conflitto

Un raid Usa non altererebbe le dinamiche generali del conflitto: Si tratterebbe di un'azione isolata, non su larga scala. Il Cremlino sembra determinato a sostenere Assad e a scongiurare qualsiasi potenziale intervento degli Stati Uniti. Mosca ha importanti interessi strategici in Siria come la base aerea di Khmeimim e l'avamposto navale di Tartus sul Mar Mediterraneo mentre il contesto tattico venutosi a creare è profondamente diverso da quello dello scorso aprile quando Trump ordinò il raid punitivo. Mosca ha schierato le sue forze nel Mediterraneo sia per fornire supporto al regime siriano e sia per ostacolare un attacco di precisione dal mare degli Stati Uniti.

Da rilevare che le forze militari russe operano nelle medesime aree del Mediterraneo da dove lo scorso aprile Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia lanciarono i loro missili da crociera. Il Cremlino ha quindi schierato le proprie forze per impedire alle forze statunitensi di assumere posizione d'attacco.

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