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Siria, primo pattugliamento dei caccia decollati dalla portaerei Kuznetsov

I caccia russi sono stati identificati sopra Tartus, in Siria. In posizione il gruppo da battaglia: Mosca potrebbe ordinare i raid entro la settimana.

Siria, primo pattugliamento dei caccia decollati dalla portaerei Kuznetsov

I caccia Su-33 sono decollati dalla portaerei Admiral Kuznetsov per il loro primo CAP, Combat Air Patrol - pattugliamento aereo da combattimento. E’ quanto segnala l’agenzia russa Vestnik Mordovii citando fonti siriane. I caccia russi sono stati identificati sopra Tartus. Il Su-33, concepito per la superiorità aerea essendo stato sviluppato da Su-27, ha limitate capacità aria-terra. Quelli giunti in Siria, però, sono stati equipaggiati con un nuovo sistema di puntamento SVP-24 prodotto dalla società russa Gefest and T: conferisce una maggiore precisione nella fase di rilascio degli ordigni convenzionali.

La portaerei russa Admiral Kuznetsov trasporta 15 caccia tra Su-33 e MiG-29K/KUB e dieci elicotteri Ka-52K, Ka-27 e Ka-31. Le attività di volo proseguiranno fino al mese al prossimo mese di gennaio. I Su-33 effettueranno missioni CAP, Combat Air Patrol, equipaggiati con missili R-27 (AA-10 Alamo) a medio raggio e R-73 ( AA-11 Archer) a corto raggio. I multiruolo MiG-29K/KUB effettueranno raid contro le postazioni dei terroristi, utilizzando equipaggiamento a caduta libera ed a guida laser. Allo stesso tempo, i caccia potranno essere equipaggiati anche con missili aria-aria, compreso il medio raggio R-77 (AA-12 Adder). Gli elicotteri della famiglia Ka-27, pattuglieranno le coste della Siria per la sorveglianza e la ricognizione nell’area di pertinenza del vettore. I KA-52K, infine, scorteranno gli elicotteri da trasporto russo.

Sebbene ottimizzato per le operazioni sulle portaerei, il gruppo aereo imbarcato possiede una limitata autonomia e capacità di carico ed è inferiore per potenza e tecnologia al corrispettivo americano. Le portaerei, però, rappresentano asset strategici delle maggiori potenze. Non necessariamente devono avere un uso pratico, ma riflettono una capacità militare che solo poche nazioni detengono. Un gruppo da battaglia rappresenta gli interessi strategici di una potenza globale ed è una manifestazione tangibile del concetto di proiezione. Dopo il pattugliamento nel Mediterraneo, la Kuznetsov entrerà in cantiere per lavori di rifacimento dell’intero ponte di volo, con sostituzione del rivestimento e del sistema di decollo ed atterraggio. Tali interventi, fissati per l’inizio del 2017, dureranno tre anni.

In posizione il gruppo da battaglia della Kuznetsov

La Kuznetsov è scortata dall’incrociatore lanciamissili pesante a propulsione nucleare Pyotr Veliky, ammiraglia della Flotta del Nord e dalle cacciatorpediniere classe Udaloy I, Severomorsk e Vice-Admiral Kulakov. Fanno parte della flottiglia anche un rimorchiatore ed una nave di sorveglianza. Il Cremlino ha ordinato a tre navi cisterna, provenienti dai porti russi nel Mar Nero, di rifornire in rotazione la flottiglia per l’intera durata della sua permanenza nel Mediterraneo orientale. Al gruppo da battaglia della Kuznetsov si sono unite anche due unità classe Buyan-M, la Serpukhov e la Zelyony Dol, che hanno attraversato il Bosforo il 5 ottobre scorso. Nel Mediterraneo orientale i russi hanno in attività come unità combattenti anche la fregata missilistica classe Krivak II, Pytlivyj e la dragamine Ivan Golubets. Mosca, infine, ha nel Mar Mediterraneo due sottomarini d’attacco a propulsione nucleare classe Akula, equipaggiati con missili da crociera Kalibr.

Rilevato anche un terzo sottomarino a propulsione diesel elettrica appartenente alla classe Kilo.

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