Siria, la Turchia vuole zona di sicurezza di 10 km

La Turchia vuole creare una striscia di sicurezza di 10 km all’interno della Siria, a ridosso del proprio confine meridionale. Telefonata tra Erdogan e il re saudita Salman

Siria, la Turchia vuole zona di sicurezza di 10 km

Nuova mossa della Turchia sulla grave crisi in Siria. Una mossa che, a ben vedere, è più che altro difensiva. Ankara intende "creare una striscia di sicurezza di 10 km all’interno della Siria", a ridosso del suo confine meridionale, "e questa zona, che comprende Azaz, dovrebbe essere libera dagli scontri". Lo ha detto il vicepremier di Ankara, Yalcin Akdogan, in un’intervista alla tv privata A Haber.

"Se Aleppo dovesse cadere interamente nelle mani dell’esercito siriano di Assad - ha aggiunto Akdogan - fino a 600mila persone potrebbero scappare verso la Turchia. Ed ha aggiunto che la Turchia intende evitare il "cambiamento demografico" nel nord della Siria. La Russia, intanto, mette la mani avanti: "Gli attacchi d'artiglieria turchi sul nord della Siria - dichiara la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova - sono assolutamente illegittimi".

Contatti Ankara-Riad

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il re saudita Salman nella tarda serata di ieri hanno discusso, al telefono, sugli ultimi sviluppi della crisi siriana. Lo riferiscono fonti della presidenza di Ankara, secondo cui entrambi i leader hanno giudicato "preoccupanti" i recenti attacchi di Mosca e Damasco nella zona di Aleppo. Nel colloquio, aggiunge la fonte, Erdogan e re Salman hanno espresso il loro allarme per la situazione umanitaria nel nord della Siria. Nei giorni scorsi Ankara e Riad hanno manifestato la propria disponibilità a un intervento di terra in Siria, ma solo nell’ambito della Coalizione internazionale. Entro febbraio 4 jet F-16 sauditi verranno inviati nella base di Incirlik, nel sud della Turchia, aperta dalla scorsa estate alle operazioni anti-Isis.

Disaccordo Mosca-Washington

Come sottolinea il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, il Cremlino è in disaccordo con le dichiarazioni di Obama secondo cui la Russia rischia di restare "impantanata" in Siria.

Il portavoce ha ribadito che l’operazione militare russa in Siria "dipende dagli interessi della Russia e dalla protezione della sicurezza della Russia" perché "ci sono cittadini russi, musulmani, nei ranghi dell’Isis, che sono divenuti vittime di un lavaggio del cervello da parte dei terroristi, che possono venire nelle regioni musulmane" russe "in ogni momento e portare lì il terrorismo".

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