"Solo le donne partoriscono": levatrice cacciata

Lynsey McCarthy-Calvert, 45 anni, portavoce di Doula Uk, aveva scritto sui social che "solo le donne partoriscono": ha dovuto dimettersi dopo le proteste degli attivisti transgender

"Solo le donne partoriscono": levatrice cacciata

Nell'epoca del politically correct affermare una banalissima ovvietà, cioè che solo le donne possono partorire, può farti perdere il posto e costarti caro. Non siamo, purtroppo, in un romanzo distopico ma nella realtà. Come riporta Il Messaggero, è successo a Lynsey McCarthy-Calvert, 45 anni, portavoce di Doula Uk, l'associazione no-profit nazionale inglese delle levatrici o assistenti materne che sostengono le donne nella gravidanza e nei primi mesi di vita del bambino, travolta dalle critiche e costretta a dimettersi per aver detto qualcosa che non doveva dire. La sua colpa? Aver scritto su Facebook, per l'appunto, che "solo le donne partoriscono". Affermazione inaccettabile e offensiva per gli attivisti per i diritti delle persone trans, che hanno definito il suo linguaggio "assolutamente disgustoso".

Secondo gli attivisti la sua affermazione è falsa e non è affatto vero "che solamente le donne mettono al mondo i bambini". Il "bello", si fa per dire, è che la donna non solo non è stata difesa dalla sua associazione ma è stata anche ritenuta responsabile di aver violato "le linee guida di Doula Uk" e dunque costretta a dimettersi. Al Daily Mail Lynsey McCarthy-Calvert ha spiegato di essere "arrabiata e triste". "Sono stata vittima di ostracismo - ha aggiunto - per aver detto che sono una donna e lo sono anche le mie clienti. La leadership è paralizzata dal non voler turbare gli attivisti per i diritti transgender". Lynsey aveva scritto su Facebook di essere "una femmina umana adulta" in risposta alla decisione di Cancer Research UK di rimuovere la parola "donna" dalla campagna sui pap test. Il tribunale del politicamente corretto si è scatenato. In tutta risposta, una ventina di attivista transgender ha inviato una petizione a Doula UK, chiedendo che McCarthy-Calvert venisse punita per aver violato le politiche dell'organizzazione, in particolare quella che chiede ai suoi membri di "non pubblicare nulla che i nostri clienti e affiliati potrebbero trovare offensivo".

Doula Uk aveva proposto alla donna di rimuovere il post "incriminato": proposta rispedita al mittente. Da qui le dimissioni. Il nuovo portavoce dell'organizzazione ha poi sottolineato: "Siamo orgogliosi di dire che cerchiamo di ascoltare l'esperienza di vita vissuta dei gruppi emarginati e di apportare modifiche, comprese le modifiche al linguaggio che usiamo - se riteniamo che sia necessario rendere la comunità di Doula nel Regno Unito più accogliente e solidale".

Come nota Lifesite, "Lynsey McCarthy-Calvert è una madre di quattro figli che lavora con donne in gravidanza a cui è stato detto che non ha il diritto di dire cos'è una donna ed è stata punita per aver osato sottolineare che la gravidanza e il parto riguardano soltanto le donne e non gli uomini".

Ennesimo episodio nel quale la politica dell'identità, ossessionata dalla tutela dei gruppi emarginati - in questi caso i transgender - sconfigge il buon senso si presenta come una seria minaccia per la democrazia.

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