''La Svizzera avvelena l'Africa con carburanti tossici''

Un'inchiesta condotta dall'ong elevetica Pubblic Eye ha rivelato che colossi svizzeri dell'industria degli idrocarburi vendono ai Paesi dell'Africa occidentale carburanti di pessima qualità e tossici per la popolazione

''La Svizzera avvelena l'Africa con carburanti tossici''

La Svizzera avvelena l'Africa, è questo ciò che emerge leggendo il report della ong elvetica Pubblic Eye, che dopo 3 anni di lavoro ha reso pubblica un'inchiesta nella quale accusa alcune compagnie svizzere, specializzate nel commercio di materie prime, di ''inondare l'Africa di carburanti tossici''.

Leggendo ''Dirty Diesel'', il nome del rapporto pubblicato dall'ong, subito ci si rende conto di cosa si tratta. Infatti in modo lapidario il testo recita: ''alcune imprese svizzere proprietarie di distributori di benzina fanno affari agendo in modo vergognoso all'interno della catena di produzione e distribuzione. Nell'Africa occidentale ad esempio, le aziende Vitol, Trafigura e Addax & Oryx approfittano dei deboli standard africani per vendere carburanti di bassa qualità e realizzare guadagni a discapito della salute pubblica degli africani''. Poi proseguendo nella lettura del testo si scopre che l'ong ha effettuato delle analisi su carburanti prelevati in otto Paesi africani, ed è emerso che in queste miscele è presente una quantità di zolfo fino a 378 volte superiore al limite consentito in Europa e che inoltre sono presenti anche benzene e policiclici aromatici in quantità che in Europa e USA non sarebbero mai consentite.

Ciò che sostiene quindi l'organizzazione elvetica è che colossi del calibro di Trafigura, Vitol, Oryx e Lynx Energy, Glencor, Mercuria e Gunver, approfittando del tacito consenso dei governi di Paesi come l'Angola, Gana, Senegal e Costa d'Avorio, producono e poi vendono a queste nazioni carburanti di bassa qualità e di alta nocività, facendo così affari consistenti. Anche se poi a pagarne le conseguenze in prima persona sono gli africani. In un passaggio del testo si legge infatti: '' La produzione e la vendita di carburante tossico sono illegittime e violano il diritto alla salute della popolazione africana. Secondo un recente studio dell'OMS, l'Africa è vittima del più elevato aumento di inquinamento dell'aria nelle zone urbane a livello mondiale. Le proiezioni del Consiglio Internazionale per un Traffico Pulito (ICCT) prevedono che l'inquinamento dell'aria legato al traffico stradale causerà, entro la fine del 2030, tre volte più decessi prematuri in Africa che in Europa, Stati Uniti e Giappone messi insieme.'' E poi il documento prosegue dicendo: ''Le malattie respiratorie rappresentano già un grande problema in questa regione ed i gas di scarico sono classificati come cancerogeni dall'OMS. Per fermare questa bomba ad orologeria, i governi africani devono adottare standard più rigorosi. I commercianti svizzeri devono invece rispettare i diritti umani in tutti i paesi nei quali operano...''.

Alle accuse mosse da Pubblic Eye,

Trafigura e Vitol, hanno replicato dicendo che i loro carburanti spesso sono migliori di quelli imposti dai Governi africani e che comunque solo questi possono determinare gli standard dei carburanti in uso nei propri Paesi.

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