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Sousse, il killer scattava foto alle vittime con il cellulare

Dalle autopsie si apprende che il terrorista era sotto l'effetto di droga

Sousse, il killer scattava foto alle vittime con il cellulare

Seifeddine Rezgui durante i lunghi minuti della strage si è fermato più volte davanti alle sue vittime per scattare alcune foto ai turisti morti. Una sorta di trofeo personale, forse nella speranza di concludere la carneficina e poi riuscire a fuggire.

A riportarlo è il britannico Daily Mail, il quale aggiunge altri particolari al venerdì di terrore in Tunisia. Il terrorista addestrato dall'Isis, infatti, era pieno di droghe nel sangue. Lo ha certificato l'autopsia fatta dalla polizia tunisina sul corpo dello stragista islamico. Una fonte citata dal tabloid ha detto che "l'autopsia prova che il killer avesse fatto uso di droghe, le stesse che l'Isis fornisce ai suoi miliziani che si preparano a compiere attacchi kamikaze".

Il killer "era felice", ha detto una delle persone scampate alla strage. sorrideva mentre colpiva i turisti nei 40-45 minuti di tempo che sarebbe durato il massacro.

Minuti sufficienti per ritrarre col telefono i frutti della sua follia islamista.

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