Gli Usa “declassano” i talebani: “Non sono terroristi”

La Casa Bianca fa sapere che i fondamentalisti afghani e pakistani non rappresentano una minaccia primaria

Gli Usa “declassano” i talebani: “Non sono terroristi”

“I talebani non sono terroristi, ma un’insurrezione armata”. Così gli Stati Uniti, per bocca di Eric Schultz - portavoce della Casa Bianca –, sminuiscono la minaccia fondamentalista afghana e pakistana.

Nello specifico, il funzionario di governo americano, nel corso di una conferenza stampa, ha detto che gli Usa possono scambiare i prigionieri con i talebani perché il gruppo non è considerato un'organizzazione terroristica (come l’Isis), bensì una rivolta armata.

Durante il briefing con i media Schultz ha ribadito la secca contrarietà di Washington al tentativo della Giordania di effettuare uno scambio di prigionieri con il Califfato: “Noi non facciamo concessioni ai terroristi”. Il portavoce ha poi ricordato – rispondendo al giornalista che lo incalzava – che non è possibile paragonare quando gli States barattarono cinque leader talebani per Bowe Bergdahl (in catene dal giugno 2009 al maggio 2014 nelle mani della cellula Haqqani) con le trattative intavolate dall’esecutivo giordano con l’Isis per la liberazione del pilota Mu’ath al-Kaseasbeh.

Gli ha fatto eco la voce, ancor più autorevole di Josh Earnest, capo addetto stampa della Casa Bianca: “Le loro aspirazioni sono differenti. E con questo voglio dire che le rispettive minacce per il popolo americano e i nostri interessi non sono paragonabili.

I talebani sono pericolosi e noi abbiamo finanziato enormemente i servizi impegnati a sconfiggerli, oltre a ricorrere a sanzioni capaci di limitarne la capacità economica. E ora non c’è alcun dubbio che il pericolo che rappresentano sia minore a quello di al-Qaeda o dell’Isis”.

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