Usa, la polizia uccide un uomo sordo perché non sente gli ordini

Il dramma ad Oklahoma City: un 35enne non udente è stato ucciso dalla polizia perché non deponeva un tubo metallico che gli agenti gli urlavano di lasciare a terra

Poliziotti Usa in una foto d'archivio
Poliziotti Usa in una foto d'archivio

La polizia di Oklahoma City, negli Stati Uniti, è nella bufera per aver ucciso un uomo sordo che non sentiva gli ordini degli agenti, nonostante diversi astanti avessero urlato ai poliziotti che l'uomo non poteva capirli.

Il 35enne Magdiel Sanchez, incensurato, è stato ammazzato martedì sulla porta della propria abitazione nella capitale dello Stato dell'Oklahoma. Secondo le dichiarazioni ufficiali rese mercoledì dall'ufficio stampa della polizia cittadina, una pattuglia di agenti sulle tracce di un uomo datosi alla fuga dopo un incidente stradale si è presentata a casa di Sanchez.

La situazione è degenerata quando i poliziotti hanno visto Sanchez con in mano un tubo metallico di circa 60 centimetri con un cordoncino in cuoio a una delle estremità: sentendosi minacciati, pistola e taser alla mano, gli agenti gli hanno intimato di deporre quell'arma impropria.

L'uomo, però, non ha capito gli ordini e ha continuato a brandire il tubo. A nulla è valso l'intervento dei vicini che hanno gridato ai poliziotti in servizio che Sanchez era sordo e non poteva capire quanto gli veniva urlato: gli agenti hanno aperto il fuoco e hanno ucciso Sanchez sul posto. Il sergente Chris Barnes, che ha sparato, è stato sospeso dal servizio e nei suoi confronti è stata aperta un'inchiesta.

Resta da capire perché abbia usato la pistola e non il taser e perché sia stato esploso più di un colpo: un'impresa non facile anche perché nessuno degli agenti presenti portava una body-cam

accesa. Quello che è certo, nel frattempo, è che una nuova violenta polemica è destinata a investire la polizia in un Paese in cui la fiducia dei cittadini nelle forze dell'ordine è già stata scossa in più di un'occasione.

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