Montecarlo, confessa l'architetto dei Tulliani

L'architetto romano che un mese fa aveva negato di aver mai avuto rapporti con Giancarlo ed Elisabetta, ieri ha ammesso di essere l'autore del layout per la ristrutturazione della casa di Montecarlo. Ma per paura si rifiuta di dare i dettagli. Lady Fini querela "Porta a porta". I Pm: no al sequestro della casa

Montecarlo, confessa l'architetto dei Tulliani

Gian Marco Chiocci
e Massimo Malpica

Metà settembre. Da Montecarlo il costruttore Luciano Garzelli, che si è occupato nella prima fase della ristrutturazione della casa in cui vive Giancarlo Tulliani, riferisce di aver avuto contatti telefonici per quei lavori con Elisabetta Tulliani, e via email con un architetto romano che disse a Garzelli di lavorare per conto della compagna di Fini. Nei messaggi di posta elettronica, risalenti a giugno del 2009, il professionista si firma Massimo Pelliccioni. L’abbiamo rintracciato. Prima, nemmeno un mese fa, di persona. Sentendolo negare
qualsiasi ruolo in quei lavori. Poi, ieri, alla luce dei nuovi riscontri, l’architetto ritrova la memoria. E conferma di aver lavorato per quella casa e per conto dei Tulliani. Un altro pezzo del puzzle che va al suo posto. E che sembra fortificare l’idea che non solo Giancarlo, ma anche la sorella, di quella casa sappiano più di quanto (non) dicono.

Ecco le due versioni dell’architetto.
(Primo pomeriggio del 14 settembre)

Architetto Pelliccioni?
«Salve, sono io».

Siamo del «Giornale»...
«Ah, giornalisti? In che modo posso aiutarvi?».

Pensavo lo sapesse già. Ci risulta che lei abbia curato qualche aspetto della progettazione della famosa casa a Montecarlo, sa di quale appartamento parliamo, vero?
«... uhm, no, quale casa?».

Quella di cui si parla sui giornali, ereditata da An, e in cui abita il «cognato» di Gianfranco Fini, Giancarlo Tulliani. So che lei ha...
«No... cioè, sì, ho sentito la storia, ma non ne so nulla».

Scusi, in che senso non sa nulla, lei come architetto non ha fatto progetti o altro per quella casa, per conto di Elisabetta Tulliani?
«No, no. Immagino che debba esserci un caso di omonimia, probabilmente. Io non ho mai lavorato su una casa a Montecarlo».

Quindi ci sta dicendo che non è lei l’architetto di Elisabetta Tulliani? Non la conosce?
«No, no, penso sia un equivoco, probabilmente un’omonimia».

È sicuro?
«Certo, mai fatto progetti per case a Montecarlo, non io, mi dispiace! Se non c’è altro...».


«Nessun probNo, se non è lei non c’è altro. Anzi, scusi per il disturbo.lema, arrivederci, buona giornata».

(Ore 12.34 di ieri. Contattiamo di nuovo l’architetto)
Architetto Pelliccioni...
«Sì...».

È «il Giornale», buongiorno. Avremmo bisogno di vederla cinque minuti...
«Guardi io sono fuori Roma adesso... e comunque non so... per quale motivo volete vedermi?».

Dovremmo parlarle di alcune cose che riguardano un lavoro che lei ha fatto ma che a settembre ci aveva detto di non avere fatto. Riguarda Tulliani, Fini, quelle cose lì...
«Ah sì, siete venuti. Sì... sì... sinceramente non mi va di parlarne... comunque... insomma... come dire... è quello che penso voi già sappiate... ho fatto... nulla di che... è un progetto appunto fatto al Tulliani per cui...».

E come mai l’altra volta ha detto che non ne sapeva niente... che non...
«... guardi… stavo lavorando, andavo di fretta, non mi andava poi di aprire situazioni per cui... comunque, ecco, quello che voi già sapete».

Non so se sa che la Procura sta indagando su questa cosa e i denuncianti che hanno fatto aprire l’inchiesta hanno incluso anche lei fra le persone da ascoltare...
«Ah... quando mi contatterà… insomma… non c'è nulla di... un progetto fatto al signor Tulliani quindi... con fin (Fini? incomprensibile, ndr) è un progetto di massima...».

Senta, siccome c’è questo costruttore di Montecarlo (Luciano Garzelli, ndr) che parla di (sue, ndr) mail che ci ha fatto vedere e di cui produce copia alla procura...
«Quando sarà...».

...fa riferimento anche alla signora Tulliani...
«Io.... guardi... non so cosa... il costruttore... non so. Comunque quello che praticamente penso voi già lo sapete... va bene?».

Va bene...
«Arrivederci».

(Ore 18.37 di ieri, seconda telefonata all’architetto)
«Sì, pronto?»
Architetto... è ancora «il Giornale», abbiamo parlato questa mattina, ci scusi per il disturbo, le rubiamo un secondo...
«Sì...».

Il dipendente del mobilificio, quello dove Fini e la signora Tulliani avrebbero...
«Guardate... guardate... non... già ve l’ho spiegato... già ve l’ho detto... io ho fatto solo un layout... cioè, ho dato qualche consiglio... per cui non so tanto bene...».

Ma è solo per essere corretti, perché siccome il dipendente del mobilificio dice che forse era lei che è andato insieme alla signora Tulliani...
«Io non lo so, non so di che mobilificio parla e non so neanche il dipendente, quindi... io sono andato in tanti posti per cui non lo so, capito? Se lo faccia dire da lui, da questo dipendente, io non so chi sia, non so di chi stiamo parlando...».

Parliamo del negozio Castellucci.


«Come tutti gli architetti io vedo tanti mobilifici, non so di che dipendente parla, per cui le ho detto, io ho fatto un layout al signor Tulliani per cui ora basta, cioè, ho dato dei consigli, quello cioè un minimo di competenza professionale per cui io proprio non so che dire...».

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