Montezemolo difende la legge Biagi: «Non deve essere toccata»

da Roma

«Sì» alla riduzione del cuneo fiscale-contributivo e al taglio dell’Irap, «no» alla modifica della legge Biagi. Dal Brasile, dove si trova in missione con un folto gruppo di imprenditori e banchieri, Luca di Montezemolo lancia un messaggio preciso alle forze politiche: «Un governo che subentra a un altro non deve smontare le riforme valide realizzate negli anni precedenti. Mi riferisco in particolare alla legge Biagi che - osserva il presidente della Confindustria - non deve essere toccata, ma completata con il capitolo che riguarda gli ammortizzatori sociali. Su questo aspetto - aggiunge - ci aspetteremmo risposte più chiare dal centrosinistra».
Montezemolo fa riferimento al rapporto Ocse per ribadire che, fra le priorità indicate dagli imprenditori a chi si candida a governare, in prima fila si trova la riduzione degli «oneri da record che gravano sul costo del lavoro: occorrono un forte abbattimento del cuneo fiscale - dice il presidente della Confindustria - e la riduzione dell’Irap».
Ma l’appello di Montezemolo sulla flessibilità nel lavoro non trova ascolto a sinistra. Piero Fassino conferma che la legge Biagi «va integrata per evitare che la flessibilità si trasformi in precarietà».

Con il segretario dei Ds concorda Clemente Mastella: «La Biagi - dice - va modificata, e dopo le elezioni vedremo come». Al futuro governo, il sindacato chiede modifiche «pesanti» della legge, conclude il segretario della Cisl Savino Pezzotta.

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