Montezemolo: niente mance ai politici

da Roma

«Non concederemo mance a nessuno ma valuteremo i politici esclusivamente sui fatti». Il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, torna a puntare il dito contro la classe dirigente del Paese mentre plaude i suoi «colleghi» imprenditori che, ammette, stanno avendo «una forte reazione alle difficoltà». Critica anche il decreto per la competitività sulla parte che riguarda gli aiuti per le fusioni e concentrazioni delle imprese.
Il numero uno di viale dell’Astronomia parla a Milano all’assemblea dell’associazione dei costruttori di macchinari per l’industria tessile che, tra l’altro, ha nominato come nuovo presidente Paolo Banfi. In serata interviene anche all’assemblea degli industriali di Vicenza. «Premieremo - dice Montezemolo - chi sa scegliere, chi affronta i problemi senza concedere mance generalizzate che poi non accontentano nessuno». Insomma, ancora una volta il presidente di Confindustria prende le distanze dalla politica. E soprattutto dal fatto che i partiti sono troppo distratti dalla prossima tornata elettorale del 2006. Purtroppo, prosegue, «abbiamo di fronte a noi un anno bianco. Ma con le elezioni non si risolvono i problemi di un Paese che non si mette d’accordo nemmeno per designare il presidente della Rai». Invece, servono «relazioni industriali moderne». Al riguardo, Montezemolo annuncia che Confindustria sta lavorando ad «un progetto di relazioni industriali innovativo» che «presenteremo presto ai sindacati». Poi torna sul decreto per rilanciare la competitività. «Non si può avere uno pseudo-decreto, perchè chiamarlo decreto è un po’ troppo, in cui si favorisce la fusione e concentrazione solo di imprese sotto i dieci dipendenti. Dobbiamo renderci conto che se non favoriamo la crescita delle aziende che possono diventare medie, non possiamo andare in giro per il mondo a sfidare la concorrenza». E poi, avvisa, attenzione perchè «abbiamo il più alto livello di sommerso in Italia e questo significa nanismo e illegalità».
Se la classe politica sembra inaffidabile non altrettanto si può dire per gli imprenditori. Montezemolo vede «una forte reazione» dei suoi «colleghi» alle difficoltà. D’altra parte, aggiunge, «la prima classe dirigente che deve assumersi le proprie responsabilità è quella imprenditoriale. Su questo sono ottimista perchè vedo che gli industriali reagiscono in modo eccezionale alla crisi».

Quanto alla politica, invece, «quando andiamo all’estero non interessa a nessuno». E Montezemolo conclude con uno sfogo. «Oggi - dice laconico - è difficile fare il presidente di Confindustria, vista la situazione generale del Paese, questi interlocutori e questo immobilismo». \

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