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«Monti? Un bonaccione All’esame mi ha dato 27»

«Monti? Un bonaccione All’esame mi ha dato 27»

RomaMassimo Garavaglia, un leghista bocconiano contro il premier dei bocconiani.
«Niente da eccepire su Monti come persona, non c’è dubbio che sia competente».
Ricordi di universitario.
«Anche, con lui ho fatto l’esame di Economia I».
Voto?
«27, se non ricordo male...».
Merito dello studente o buono il professore?
«Monti come professore era un bonaccione, uno molto tranquillo. Era molto meglio capitare con lui che con i suoi assistenti».
Troppo rigido per la politica?
«Ma no. Ha già fatto politica, come commissario in Europa».
Ma c’è una lobby dei bocconiani?
«Lobby non direi, piuttosto è vero che tanti bocconiani fanno parte della classe dirigente del paese, ma è naturale perché è un’ottima università».
Quindi è una garanzia un premier bocconiano.
«Dipende da quello che fa...».
Per ora, secondo la Lega, un «governo antidemocratico».
«Tutti tecnici di alta caratura, ma al Senato li ho visti spaesati. Tra l’altro, il governo più caro della storia».
Caro?
«Perché sono esterni, nessuno è parlamentare a parte il neo senatore Monti. Quindi sono tutti stipendi in più».
Rappresenta «le lobby bancarie», come ha detto il vostro capogruppo?
«Non è un governo votato dai cittadini. E ha una maggioranza surreale, con Pd e Idv alleati del Pdl ma nessuno che applaude gli interventi degli altri».
Intanto voi chiedete il Copasir.
«Non ci interessano le poltrone, ma siamo l’unico partito d’opposizione ed è normale che all’opposizione vengano date le commissioni di garanzia».
Però avete presidenze di commissioni parlamentari, come ex maggioranza. Quelle non le lasciate?
«Il regolamento prevede che i presidenti e vicepresidenti delle commissioni siano votati due volte, a inizio legislatura e a metà. L’abbiamo già fatto, quindi andranno a scadenza così. Non c’è nessun problema perché siamo in stragrande minoranza, al Bilancio del Senato siamo due contro venti».
E il governo Monti ci andrà a scadenza?
«Sul lato dei conti la vedo dura, l’unica cosa chiara finora è l’introduzione di una super Ici, che però porterà 3 o 4 miliardi, non di più. Con l’aumento di un punto di Iva arriviamo a 9, ma ne servono 25 per fare il pareggio di bilancio».
Ci penserà il superministro Passera, altro bocconiano come lei?
«Per ora su Passera vediamo molti nodi spinosi...».
I conflitti di interesse con Banca Intesa? Ma si è dimesso.
«Però dovrà prendere decisioni che toccano la sua ex banca. Primo, dai conti di Alitalia è chiaro ormai che entro l’anno passerà ad Air France. A meno che non si dia una proroga a Intesa, che è nella cordata...».
Atto che dovrà firmare il ministro, ex ad di Intesa.
«Secondo, c’è Singapore Airlines che deve decidere se operare su Malpensa oppure no. Alitalia spinge per il no. E questo è un dossier del ministero infrastrutture. Come anche Ntv..».
Ma un governo di banchieri è un pericolo?
«Le banche sono parte del problema. Non danno più un quattrino alle aziende, così è impossibile crescere».
Cosa deve fare Monti per avere il vostro sì?
«Tutto quello che fa per dare soldi alle imprese e per il nord ci va bene. E accelerare sul federalismo fiscale».
La primissima?
«Deve andare immediatamente in Europa a cambiare le regole dell’Eba (European Banking Authority, ndr) che penalizzano le nostre banche a favore di quelle francesi e tedesche.

Tutto il resto sono chiacchiere».

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