La Moratti ai tassisti: «Dialogo con i sindacati per evitare gli scontri»

L’ex ministro intende creare una commissione mista. Albertini: «Si ascolta una categoria o i cittadini?»

Se Giorgio Napolitano promette di essere il presidente di tutti gli italiani, Letizia Moratti potrebbe riassumere dicendo che sarà il sindaco di tutti i tassisti. Affermazione non scontata, soprattutto pensando ai rapporti tutt’altro che distesi intrattenuti con loro da Gabriele Albertini. E allora donna Letizia, invitata ieri mattina alle Stelline al convegno organizzato dalla Categoria unita dei tassisti milanesi, un raggruppamento che raccoglie diverse sigle sindacali, annuncia il suo progetto in «discontinuità con la politica Albertini sui taxi». Primo passo la creazione di una commissione mista composta da esponenti del Comune, tassisti e magari anche utenti, per analizzare i problemi. «La novità - spiega - è che la commissione non avrà solo potere consultivo, ma decisionale». Dalla sala si alza una voce. «Le sigle sindacali sono molte di più». È quella di Alfonso Faccioli, sindacalista del Cat, il sindacato dei tassisti duri e puri e oggi candidato con l’Ulivo a Palazzo Marino. Gli organizzatori si guardano preoccupati, ma la Moratti non si scompone. «Certo - assicura -, al tavolo siederanno tutti». «Apprezziamo l’impegno preso», è costretto a incassare. «È necessario un nuovo modo di lavorare - aggiunge la Moratti -, perché credo che gli scontri si possono evitare. Sono una persona libera e non ho problema a dire che su questo tema mi pongo in discontinuità con la giunta precedente. Ritengo importante il rapporto con il sindacato e voglio ricordare che in ogni ambito lavorativo ho sempre chiuso tutti i contratti».
Parole che giungono in fretta all’orecchio di Albertini. «Anche noi - replica - siamo andati d’accordo con i sindacati». Ma subito aggiunge un particolare non da poco («a parte sul numero delle licenze»). «Ma se poi il numero dei taxi non fosse sufficiente - aggiunge velenoso - si fa quello che dicono i tassisti o quello che dicono i cittadini?». Tema spinoso. Tanto che Ferrante, anche lui invitato al convegno, non può che svicolare. «Ma le licenze - domanda diligente un giornalista - vanno aumentate o no?». La replica è da Ponzio Pilato. «Questa - si stizzisce l’ex prefetto - non è una domanda pertinente». Non la pensano così i tassisti intervenuti. «Da Ferrante - spiega uno di loro non certo sospettabile di simpatie per la Moratti -, ci saremmo aspettati una posizione decisa sul blocco delle licenze».
Decisa è, invece, la Moratti. «Nessun aumento delle licenze finché non saranno messi in atto tutti gli interventi necessari a facilitare il lavoro dei tassisti. Basta marciapiedi allargati che rendono poco fluido il traffico. Più flessibilità degli orari e possibilità di utilizzo delle licenze anche per i familiari.

E per rendere più economico il servizio, altre corsie preferenziali e sgravi fiscali sulla benzina». Nella ricetta Ferrante, invece, ci sono «il taxi collettivo per quando ci sono eventi come il Salone del Mobile o altre fiere oppure il taxi sociale con una tariffa particolare per favorire gli anziani e i disabili».

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