Una piazza o un parco molto in centro. O magari viale dellInnovazione, una parallela di viale Sarca alla Bicocca, proprio lì dove nacquero le prime fabbriche e con loro il movimento socialista. Le prime parole in pubblico del sindaco Letizia Moratti, quando il nuovo anno è cominciato da poche ore, sono dedicate alla sua proposta che tante polemiche ha già scatenato: dedicare un luogo di Milano a Bettino Craxi. «Una casa divisa al proprio interno non può stare in piedi», la citazione del presidente americano Abramo Lincoln per spiegare meglio la sua decisione di celebrare così, magari già il prossimo 19 gennaio, i dieci anni dalla morte in Tunisia ad Hamammet. A testimonianza di quanto il sindaco tenga a questa iniziativa e nonostante gli improperi di Tonino Di Pietro e la contrarietà degli alleati della Lega. Unoperazione che, ha sottolineato il sindaco, non vuol dire «dimenticare gli aspetti giudiziari» che hanno caratterizzato gli ultimi anni di Craxi, quanto piuttosto «analizzare la sua vita nella sua interezza».
«Sono fermamente convinta - ha detto ieri mattina durante la tradizionale visita alla centrale operativa della polizia municipale in piazza Beccaria - che questa proposta abbia un significato profondo. Anche se ero altrettanto consapevole che avrebbe suscitato molte critiche». Ostacoli che non impediranno il cammino burocratico di uniniziativa che dovrà essere approvata dagli assessori riuniti nella giunta di Palazzo Marino. «La mia volontà - spiega la Moratti - è di ricollocare la figura di Bettino Craxi in una giusta prospettiva storica». Per questo si dice pronta a raccogliere «linvito di Piero Fassino che si è detto favorevole a una riflessione sulla sua figura umana e politica. Una figura che certamente ha rappresentato una svolta nella storia del socialismo e del riformismo. È chiaro che perché la proposta di Fassino sia raccolta è bene che ci sia la partecipazione di tutte le forze politiche, contrarie o favorevoli, ma che si apra una riflessione. La raccolgo e poi cercherò di vedere con Fassino stesso come portarla avanti».
Unapertura decisa al Partito democratico, dunque, e forse lannuncio di una Moratti diversa da quella a cui siamo abituati. Non più solo amministratore puntiglioso e determinato, ma anche figura decisa a rivestire un ruolo sempre più politico. Dopo la richiesta della tessera del Pdl e la decisa presa di posizione nel campo del centrodestra testimoniata anche dal proposito di sciogliere la Lista Moratti, ora lapertura di un dialogo con un personaggio di caratura nazionale come Piero Fassino affrontando un tema alto nel dibattito politico nazionale. Lintenzione della Moratti di ricandidarsi tra poco più di un anno è ormai quasi una certezza e da qui al giorno delle elezioni sicuramente molte saranno le sorprese.
Per ora si parla di Craxi. E lunica certezza è che via o parco dovranno essere il più possibile centrali. Magari raccogliendo la proposta di Roberto Caputo, un altro politico del centrosinistra tanto per evitare il più possibile le etichette, di scegliere il viale dellInnovazione alla Bicocca. «Un suggerimento interessante del quale terremo conto perché ricollega la figura di Craxi a quelle che sono state le radici del socialismo più vicino alla classe operaia». Anche se il problema della presenza di numeri civici, e dunque di indirizzi già assegnati, per gli uffici Toponomastica del Comune potrebbe diventare un ostacolo insormontabile. La tentazione, però, è forte. Nonostante la contrarietà del Carroccio che con leuroparlamentare Matteo Salvini ha già dichiarato di non gradire liniziativa. «La Lega è nata in un certo momento storico - ha ricordato ieri la Moratti -, un periodo in cui la politica, anche per motivi legati ai finanziamenti, era percepita come distante dai cittadini. È chiaro che con questa posizione, la Lega rivendica un ruolo che ha sempre avuto nella sua storia».
Il coinvolgimento di Craxi in Tangentopoli? «Craxi - ribatte la Moratti in un video su YouTube - fece un bellissimo discorso in Parlamento in cui ammise determinate responsabilità e si appellò a tutti gli altri perché ammettessero le proprie. Ma così non fu.
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