Chiara Campo
Un nuovo sponsor per la Scala. Se conquisterà la poltrona di Palazzo Marino, la candidata della Cdl Letizia Moratti siederà anche alla presidenza del consiglio di amministrazione della Fondazione. E, nellottica milanese del fare, sta già mettendo a punto strategie per rafforzare il marchio Scala nel mondo. Progetti a cui servono innanzitutto fondi e, in tempi di tagli al Fondo unico per lo spettacolo, Moratti punta sulla sinergia pubblico-privato. Un piano esposto ieri al ministro dei Beni Culturali Rocco Buttiglione, a cui ha prospettato lipotesi di «trovare uno sponsor per la Scala che dia un apporto analogo a quello degli altri grandi sponsor privati e a quello della Provincia», cioè pari a circa 5,4 milioni di euro. «La Moratti - riferisce il ministro Buttiglione - mi ha detto: Se ti trovo uno sponsor che offre un contributo pari a quello che si chiede alla Provincia, tu gli dai quel posto in più di nomina ministeriale di cui disponi? E io ho detto certamente di sì». I consiglieri, dopo la modifica dello statuto, sono passati da sette a nove, entrambi di nomina governativa. Uno dei due spetterebbe a Palazzo Isimbardi, ma non è ancora stato raggiunto un accordo sul pagamento dei 5,4 milioni necessari per lingresso, perché il sindaco Albertini vorrebbe che fossero versati in ununica soluzione e la Provincia punta al pagamento dilazionato. «Spero che la Provincia generosamente accetti di entrare nel cda con un contributo allaltezza del prestigio di questo ente e alle necessità della Scala - ha sostenuto ieri Buttiglione -. Il ministero ha lavorato per creare le condizioni, ora la palla passa a Provincia e cda».
Il progetto di un grosso sponsor per il teatro, assicura invece Moratti, «segnerebbe un balzo in avanti nella collaborazione pubblico-privato e garantirebbe risorse tali da permettere un grande rilancio della Scala nel Paese e nel mondo». Davanti ai problemi della lirica italiana, sottolinea, «cè chi si limita a piangere stracciandosi le vesti e chiedendo più soldi allo Stato. Milano si dà da fare e trova con il concorso della società civile le risposte ai problemi». Polemica la consigliera comunale ds Marilena Adamo: «Che grazioso duetto tra Moratti e Buttiglione: la Scala è sempre cosa loro. Ma con il voto alle elezioni i milanesi la restituiranno alla città».
Lassessore alla Cultura Stefano Zecchi invece ribadisce che «dopo i tagli al Fus è chiaro che lattività artistica, e soprattutto la lirica, hanno bisogno di sovvenzioni. Il Comune ha mantenuto gli impegni presi, ma sono onerosi: se anche altre figure riescono a sostenere il teatro è positivo». Del resto, «per uno sponsor non si tratta certo di beneficenza - sottolinea -: il marchio Scala è conosciuto in tutto il mondo». E Zecchi applaude alla «relazione virtuosa tra Comune e Stato, pronto a cedere un posto nel cda per linteresse della Fondazione». Già la scorsa settimana, Letizia Moratti aveva anticipato agli Amici della Scala lintenzione di chiedere a Buttiglione che la nomina di un membro del cda fosse lasciata «a un ente o a unistituzione milanese». In quelloccasione, aveva lanciato allassociazione anche la proposta di creare unagenzia che raccolga i fondi per i teatri lirici e musicali della città.
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