La Moratti tiene duro sull’alleanza con Fini: gli ex An si arrabbiano

Il sindaco conferma l’apertura a Fli: "Lavoriamo per la città". Osnato: "Ci mostri il programma e diremo se lei è candidata"

Se gli altri chiudono «io riapro». Letizia Moratti non molla. Ribadisce come la settimana scorsa - e nonostante il diktat degli ex An a non accelerare trattative separate prima che sia chiarito il quadro nazionale - che Milano può essere un laboratorio di alleanze allargate. Pdl, Lega, Udc e Fli, comunque vada a Roma. «Io parlo da sindaco e continuo a lavorare per la città - ha puntualizzato ieri mattina - aperta a collaborare in questo percorso con quelli che vogliano contribuire positivamente e concretamente a dare risposte alle esigenze dei miei concittadini». Leggi i futuristi, anche se dopo il discorso del leader Gianfranco Fini a Perugia, anche il suo colonnello della prima ora a Palazzo Marino, l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna, ha subito frenato gli entusiasmi del sindaco («se a livello nazionale si arriverà alle urne, anche a Milano sarebbe difficile correre insieme al primo turno»). La Moratti evita la polemica e non commenta le parole di Fini neanche in veste di dirigente del Pdl: «Parlo da sindaco perché è quello che si aspettano da me i milanesi». Sarà, ma dopo la chiusura categorica del vicecoordinatore regionale del Pdl Massimo Corsaro in un’intervista al Giornale che ha dichiarato «basta accordi con i futuristi perché vogliono solo lanciare bombe sul partito», ieri l’avvertimento alla Moratti arriva da un altro larussiano di ferro, l’ex An Marco Osnato: «Quando ci presenterà il suo programma, diremo se è il nostro candidato». Ma il presidente della Provincia appoggia il sindaco, «finchè non si arriva alla rottura nazionale i rapporti con i finiani vanno mantenuti».
Nella frattura si infila il finiano Landi: «Apprezzo l’apertura della Moratti e confermo che sarebbe sicuramente sensibile ai temi che inizieremo a produrre per la prossima scadenza elettorale. Ma mentre avverto da parte degli ex Fi un’attenzione a separare quadro nazionale e locale e a ragionare su un laboratorio Milano, gli ex An vanno in tutt’altra direzione. Calma e sangue freddo, ragioneremo a bocce ferme. La priorità per Fli a Milano è far vincere il centrodestra, vedremo come». Intanto, al vertice dei ministri e coordinatori locali del Pdl riunito ieri a Palazzo Isimbardi per lanciare la mobilitazione del partito in città domenica prossima, il sindaco aveva proposto di dedicare la kermesse al tema dell’ambiente. Bocciata: con il futuro di Ecopass ancora da scrivere (nel programma), meglio evitare un boomerang e ripiegare sul terreno più sicuro della sicurezza.
Tra ticket antismog e strategie politiche: non è passato inosservato ieri il mix di esponenti dell’ala moderata che si è dato appuntamento all’hotel Milano Scala per un convegno organizzato dal comitato dei cinque referendum per l’ambiente (uno chiede proprio l’allargamento di Ecopass).

Dall’ex assessore della giunta Moratti Edoardo Croci ai finiani Benedetto della Vedova e Manfredi Palmeri, da Carlo Montalbetti (consigliere di Milano Civica) all’esponente rutelliano di Alleanza per l’Italia Gianni Vernetti, c’erano l’ex leghista Giancarlo Pagliarini, Paolo Gradnik della Lista Moratti, il verde Enrico Fedrighini, i radicali Emma Bonino e Marco Cappato, l’Udc Bruno Tabacci. «Prove di lista civica» ha sintetizzato uno dei partecipanti.

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