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Moratti vuol soffrire ancora
«Il piacere di continuare cè sempre. Ok con Mancini, la rosa è buona, sbagliato cambiare troppo. Adriano? Deve aiutarci»
«Il piacere di continuare cè sempre. Ok con Mancini, la rosa è buona, sbagliato cambiare troppo. Adriano? Deve aiutarci»
da Milano
Moratti torna a rimboccarsi le maniche, sempre che le abbia mai srotolate. E ieri ha fatto capire che gli è tornata la voglia, che il rapporto con Mancini è saldo e che sul mercato farà solo operazioni mirate. «Il dovere e il piacere di continuare a costruire c'è sempre. Quella è la base, adesso vediamo». Pronti via, questo è linizio delle solite chiacchiere da marciapiede: inteso come luogo preferito per le conferenze del patron nerazzurro.
Qualche giorno fa, Moratti aveva manifestato una certa stanchezza. «Non ho avuto modo di pensare a questo negli ultimi giorni. Ho avuto tante altre cose da fare», ha sintetizzato per passare ad altri discorsi. Per esempio, il futuro di Mancini. Moratti e il tecnico si sono ritrovati insieme qualche giorno fa. «È stato un incontro casuale. Dopo la partita con il Milan non ci eravamo più sentiti. Ci siamo trovati sullo stesso palco (alla cena per Inter campus, ndr) e ne abbiamo approfittato per salutarci. Fra noi c'è il rapporto di prima». D'obbligo la domanda su Adriano. «È un'annata che deve concludere bene per se stesso, ma anche per aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi che restano».
Il giro dorizzonte porta al mercato: l'Inter potrebbe allestire un organico con più italiani e meno stranieri. «Ho letto anch'io sui giornali, ma per ora non posso dare alcuna risposta in tal senso. Credo che ci stiamo guardando in giro. Rimango convinto davere una rosa di grande valore e quindi fare cambiamenti eccessivi sarebbe un errore». Problemi per il contratto a Recoba? Macchè. «Un normale ritardo». Certo l'addio di Favalli: passerà al Milan. «È il tipo di mercato attuale, alla scadenza di contratto non si può impedire a qualcuno di scegliere la soluzione più comoda. Così aveva fatto Vieri. Auguro a Favalli miglior fortuna di quanta avuta da Vieri».
Infine, un colpo docchio su Arsenal, Villarreal, e quella semifinale che aspettava lInter. «Il Villarreal ha confermato di non essere una squadra da poco. Con grande passione, tensione e con il suo gioco ha messo in difficoltà l'Arsenal, che mi sembra abbia potuto fare ancora meno di quanto abbiamo fatto noi. Questo non giustifica la nostra sconfitta, però significa che non era certo una partita facile: per noi e per l'Arsenal».
Intanto si è fatto male Stankovic (botta al ginocchio destro). A Empoli mancheranno anche Veron, Toldo e Cristiano Zanetti. Adriano si sta allenando con la squadra.
Moratti torna a rimboccarsi le maniche, sempre che le abbia mai srotolate. E ieri ha fatto capire che gli è tornata la voglia, che il rapporto con Mancini è saldo e che sul mercato farà solo operazioni mirate. «Il dovere e il piacere di continuare a costruire c'è sempre. Quella è la base, adesso vediamo». Pronti via, questo è linizio delle solite chiacchiere da marciapiede: inteso come luogo preferito per le conferenze del patron nerazzurro.
Qualche giorno fa, Moratti aveva manifestato una certa stanchezza. «Non ho avuto modo di pensare a questo negli ultimi giorni. Ho avuto tante altre cose da fare», ha sintetizzato per passare ad altri discorsi. Per esempio, il futuro di Mancini. Moratti e il tecnico si sono ritrovati insieme qualche giorno fa. «È stato un incontro casuale. Dopo la partita con il Milan non ci eravamo più sentiti. Ci siamo trovati sullo stesso palco (alla cena per Inter campus, ndr) e ne abbiamo approfittato per salutarci. Fra noi c'è il rapporto di prima». D'obbligo la domanda su Adriano. «È un'annata che deve concludere bene per se stesso, ma anche per aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi che restano».
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