(...) a privati che potrebbero decidere di fare ricorso al Tar contro il decreto di occupazione notificato dallamministrazione comunale e che, secondo quanto sostiene lavvocato Piercarlo Castagnetti, legale che difende i proprietari della struttura, fino al 10 giugno (termine ultimo per unimpugnazione davanti al tribunale regionale amministrativo) non possa procedere in alcun modo nella zona. Lavvocato Castagnetti ha scritto una lettera di diffida a Comune e Regione ritenendo indispensabile attendere la data del 10 giugno prima di procedere in qualsiasi senso.
«É scandaloso che due amministrazioni locali decidano di ignorare i termini di legge fissando labbattimento - attacca il vicepresidente del consiglio regionale, il pidiellino Luigi Morgillo -. Se questa demolizione non verrà riconosciuta legittima, effettuata nei pieni termini di legalità, mi chiedo cosa possa succedere». Potrebbe anche accadere che la Regione sia chiamata a pagare una indennità a quelli che, per termine di legge, fino a quella data rimangono i legittimi proprietari. Ma allora perché, dopo 41 anni di attesa, tanta fretta per 15 giorni? Ragioni elettorali secondo Morgillo: «Si è deciso di ignorare i termini temporali voluti dalla legge soltanto per avviare la demolizione prima della consultazione del 6, 7 giugno. È una mera operazione da campagna elettorale - è lattacco dellesponente Pdl-. Sul fatto che lecomostro vada abbattuto siamo tutti daccordo, qui stiamo però rischiando danni ingenti per i liguri. Intendo segnalare il fatto alla Corte dei Conti: non voglio che alla fine si debba pagare un conto salatissimo».
Dietro a Morgillo va anche il consigliere comunale del Popolo della Libertà Matteo Cozzani che chiede le dimissioni del sindaco Massimo Nardini il cui comportamento è definito «irresponsabile, ai limiti della legalità». Nel pomeriggio di ieri sembrava addirittura che lufficio legale della Regione sconsigliasse al presidente di procedere con labbattimento ma la notizia non ha trovato conferma ufficiale. Burlando si è invece esposto con una nota in cui ha ribadito che «per gli uffici è tutto in regola. I tempi per gli espropri sono già scaduti - prosegue il governatore -. Spiace che Morgillo preferisca prendere per buona la posizione di alcuni soggetti privati e non il parere degli uffici regionali». Gli fa eco il sindaco Nardini spiegando che lunico interesse è che lo «scheletrone» venga abbattuto senza ulteriori rinvii.
In tutto questo cè anche la polemica sui fondi utilizzati per labbattimento dellopera: «Il presidente della Regione - chiosa Morigllo - fa propaganda su un intervento finanziato con fondi derivanti da provvedimenti voluti dal centrodestra: 650 mila euro arrivano dalla legge sul condono edilizio del 2004, 850 mila sono stati stanziati dal Cipe durante il governo Berlusconi e 166 mila dal ministero dei Beni culturali e sono stati destinati con un provvedimento del luglio 2008: non è serio prendersi i meriti altrui». Anche una nota di colore con Legambiente che domani distribuirà le magliette con la foto in rilievo dellecomostro e la scritta in rosso: «Abbattuto». Forse.
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