Roma

Morta la figlia dei principi Orsini: è giallo

Alessia Marani

T-shirt e pantaloni indosso, il letto ancora fatto, la televisione accesa, sul comodino pastiglie di aspirina e bottiglie di Coca-Cola, per il resto tutto in ordine nella stanza: il corpo ormai senza vita di Georgiana Maria Orsini, figlia del principe Don Raimondo, Patriza Romana, Patrizia Veneta, Patrizia di Ancona e Nobile di Corneto, è stato trovato dalla nonna nella mattinata di ieri, riverso in terra a pochi metri dal letto nell’appartamento suite all’ultimo piano, che si trova all’angolo tra via Emilia e via Liguria, nel cuore delle strade della Dolce Vita della Capitale.
Un grido disperato, la telefonata al 113, poi l’intervento degli agenti di polizia del commissariato Castro Pretorio diretto da Domenico Condello, del medico legale, del magistrato Adelchi D’Ippolito. Dunque, la corsa dei genitori, che si trovavano in vacanza a Forte dei Marmi, verso Roma.
La ragazza era «introversa», chiusa nella sua profonda solitudine. Il decesso della principessa che aveva compiuto appena ventisei anni il quindici agosto scorso risalirebbe, secondo il necroscopo, a circa dieci ore prima della macabra scoperta, avvenuta all’incirca a mezzogiorno. Insomma, Georgiana intorno alle 22,30 di giovedì avrebbe salutato la nonna, quindi si sarebbe recata nella sua camera da letto, avrebbe acceso la televisione e, proprio mentre era in procinto di coricarsi, è sopraggiunta la morte. Sul suo giovane corpo senza vita non è stato riscontrato nessun segno di violenza. Nulla, nella stanza passata al setaccio dagli investigatori, farebbe pensare ad un omicidio.
Un malore fatale? Un miscuglio micidiale di farmaci ad effetto tranquillante il cui effetto è stato aumentato a dismisura dal paracetamolo e dalla caffeina ingeriti? Un suicidio? Padre Alfredo Abbondi, da lungo tempo amico di famiglia, accorso sul luogo del decesso per benedire la salma, esclude con assoluta fermezza che Georgiana, la più grande di quattro figli avuti dal principe Raimondo dal suo matrimonio con la principessa russa Kethevana Bagrationi Moukhrani, possa essersi tolta volontariamente la vita: «La ragazza e la nonna avevano parlato parecchio ieri sera (cioè giovedì, ndr) - racconta ai cronisti appena uscito dall’abitazione degli Orsini -, si erano date appuntamento per l’indomani per recarsi assieme a fare delle spese. Si tratta davvero di un episodio inspiegabile».
A detta dei conoscenti, la giovane Georgiana non avrebbe sofferto in passato di problemi fisici particolari. «La vedevo passare spesso - ricorda la commessa di un negozio che si trova lì vicino -. Aveva sempre lo sguardo basso, era molto timida». Non si pronunciano, invece, i dipendenti dell’hotel Cipriani, con cui i principi condividevano uno dei due ingressi al palazzo, di loro proprietà. Qui, nell’albergo, la vita scorre come di routine, tra bagagli in arrivo e turisti di passaggio.
Il magistrato, intanto, ha disposto l’autopsia per la principessa ma anche una perizia tossicologica sul cadavere.

Esami che potranno fare luce definitivamente sulle cause della «strana» morte della principessina.

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