È morto ieri a Roma Giorgio Tecce, storico rettore dellUniversità di Roma «La Sapienza». Aveva 83 anni. I funerali sono previsti lunedì mattina al Verano.
Con Giorgio Tecce scompare uno dei protagonisti della ricerca italiana. Biologo molecolare di formazione, Tecce ha avuto un ruolo di primo piano nella politica della ricerca in Italia, sia come rettore delluniversità di Roma «La Sapienza», la più affollata dEuropa, sia nelle battaglie spesso combattute in difesa della ricerca e a favore della comunicazione della scienza.
Napoletano di nascita e romano dadozione, Tecce cominciò la carriera universitaria nel 1970, quando fondò e diresse il Centro di Studio sugli Acidi Nucleici delluniversità «La Sapienza». Nel 1981 è stato membro del Consiglio di Amministrazione della Rai, dal quale si era dimesso nel 1985, quando entrò a far parte del Consiglio regionale del Lazio, eletto come indipendente nelle liste dellallora Pci. Nel 1989 venne nominato presidente del Consorzio Roma Ricerche.
Lattenzione verso la ricerca e luniversità è sempre stata molto forte, tanto che è rimasto celebre il discorso nel quale, nel 1984, Tecce denunciò gli scarsi finanziamenti per la ricerca: «La ricerca scientifica nelluniversità di Roma viene finanziata con una somma pari a circa la metà di quanto si è speso per il calciatore Maradona», disse nella doppia carica di Preside della facoltà di Scienze e presidente dellAssociazione Culturale per lUniversità. Nella stessa occasione Tecce lanciò, a nome dei ricercatori e dei professori universitari, un appello «alle pubbliche istituzioni, alle forze politiche e sociali e allintera comunità nazionale, per richiamare lattenzione sulla disastrosa condizione in cui, con responsabilità di tutti, questa società opulenta e spettacolare ha lasciato scuola, scienza e cultura».
Per 12 anni preside della facoltà di Scienze della Sapienza, Tecce è stato eletto per la prima volta rettore nel luglio 1988 e da allora ha avuto questa carica per nove anni consecutivi, fino al 1997.
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