Per motivi di viabilità uccise l’amico: condannato a 64 mesi

Uccise un amico, Osvaldo Bellucci, colpendolo dapprima con un coltello e poi con un piccone in seguito a una lite in strada per motivi di viabilità. Riconosciuto l’eccesso colposo di legittima difesa, l’omicida, Massimo Rocchi, romano di 38 anni, è stato ritenuto colpevole di omicidio preterintenzionale e condannato ieri a cinque anni e quattro mesi di reclusione. La sentenza è stata emessa dal gup Renato Croce davanti al quale Rocchi è stato giudicato con il rito abbreviato. L’originaria imputazione di omicidio volontario contestata all’indagato dal pm Marcello Cascini è stata quindi modificata in quella più lieve di omicidio preterintenzionale. I fatti contestati all’imputato, difeso dall’avvocato Cesare Del Monte, risalgono al 27 giugno del 2005, giorno in cui tra Bellucci e Rocchi, cominciò una discussione in via dei Ciclamini, nel quartiere di Centocelle, per futili motivi di viabilità. Le minacce e le urla si susseguirono e sfociarono in un vero e proprio scontro fisico. Il tutto davanti a una macelleria ancora aperta e piena di clienti. Secondo gli investigatori, sarebbe stata la vittima a iniziare la lite, proprio vicino al vialetto di casa sua, dove lo aspettavano la moglie e i tre figli. Il passo successivo fu un tentativo di difesa da parte di Rocchi e i colpi inferti con un coltello e un piccone all’amico.

Inutile il trasporto all’ospedale «Sandro Pertini»: l’uomo morì dopo poco tempo. L’aggressore fu invece rintracciato e bloccato dagli agenti del commissariato Prenestino nella sua abitazione in via delle Rose, poco distante dal luogo del litigio.

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