Il motoGp parla americano, Rossi insegue

Davanti a tutti si piazza Chris Vermeulen. Bene i piloti Usa, al via in quarta fila Valentino

Nanni Scaglia

Le solite prove, il solito Valentino Rossi in difficoltà. Anche a Laguna Seca, il fenomeno della Yamaha «ha litigato con la moto e con le gomme da tempo» per dirla con le sue parole, chiudendo solo al decimo tempo l’ora cronometrata: e così, per la sesta volta in questa stagione, sarà costretto a una gara a inseguimento. Anche in Germania era partito dalla quarta fila con l’undicesimo tempo, poi aveva vinto, ma non si può sempre pensare che Rossi riesca a fare un miracolo. A differenza del Sachsenring, il passo, il ritmo gara è buono ma non eccezionale, mentre i piloti americani volano. Anche se Nicky Hayden fa meno paura. In difficoltà venerdì mattina, il capoclassifica del mondiale si è ripreso solo sabato mattina, girando più forte di tutti, ma nelle qualifiche è precipitato in seconda fila con il sesto tempo.
Anche nel passo gara Hayden non ha convinto del tutto, come se l’obbligo morale di dover vincere a tutti i costi sulla pista dove nel 2005 aveva dominato gli avesse tolto lucidità. Ma non si può dimenticare che il pilota della Honda è uno che solitamente in gara va più forte che in prova. Molto competitivo anche Kenny Roberts, a Laguna Seca costantemente in cima alla lista dei tempi. In sella a una moto costruita da papà Kenny attorno all’ottimo motore cinque cilindri della Honda, Roberts sta dimostrando che la vittoria del mondiale 500 nel 2000, in sella a una Suzuki, non era stata così casuale e il terzo posto e, soprattutto, una costanza impressionante dicono che può lottare per la vittoria, così come Colin Edwards, il compagno di squadra di Valentino, secondo e per una volta velocissimo. In una giornata calda e afosa (60 °C sull’asfalto, difficile andare forte), hanno ben figurato i piloti provenienti dalla 250 - Daniel Pedrosa e Casey Stoner -, che nelle previsioni della vigilia avrebbero dovuto faticare, perché a Laguna Seca non ci erano mai stati. Ma se un pilota ha del talento, non ci mette molto ad adattarsi. Mentre Rossi fatica a trovare il giusto bilanciamento della sua M1, i piloti in sella alla RC211V entrano in pista e vanno subito forte, senza diventare matti a stravolgere la ciclistica. Una regola che ha l’eccezione in Marco Melandri, andato un po’ in confusione nelle ufficiali, dopo libere da protagonista. Marco ha chiuso al nono posto e scatterà quindi dalla terza fila.
Le Ducati arrancano penalizzate da gomme Bridgestone in difficoltà per il tipo di asfalto, con Loris Capirossi e Sete Gibernau costretti a remare come due vogatori per cercare di tenere in pista una moto appoggiata su un pneumatico anteriore che rischia.

Questa volta, Capirossi non è riuscito a fare un giro dei suoi nemmeno con la gomma da tempo ed è addirittura 13esimo. La classifica, però, dice che non è tutta colpa delle Bridgestone, perché davanti a tutti c’è Chris Vermeulen con la Suzuki e le gomme. Il via alle 23 ora italiana.

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