Le consultazioni di Gentiloni

Terminato il primo giro di consultazioni. Impazza il totoministri. Alfano sogna la Farnesina. Ipotesi riconferma Boschi

Le consultazioni di Gentiloni

Il presidente del Consiglio incaricato, Paolo Gentiloni, ha avviato oggi le consultazioni. Gli incontri con i gruppi politici si svolgono nella sala del Cavaliere. Il premier incaricato, dopo aver incontrato privatamente il capogruppo al Senato del Partito Democratico, Luigi Zanda, ha incontrato il gruppo Idea alle 18.30. A comporre la delegazione Vaccaro e Quagliariello. Intorno alle 20 ha ricevuto invece il gruppo Ala-Sc. In queste ore si sta discutendo dell'ingresso ufficiale a palazzo Chigi con un posto di ministro della componente guidata da Denis Verdini ed Enrico Zanetti.

Verdini: "È andata benissimo"

"È andata benissimo", taglia corto Denis Verdini dribblando i giornalisti al termine delle consultazioni alla Camera con il premier incaricato Paolo Gentiloni. La delegazione di Ala-Sc formata anche da Mariano Rabino, Francesco Saverio Romano e Pino Galati, lascia la sala dei Cavalieri senza dire nulla. L'unica battuta è quella di Verdini, appunto, che poi si ferma a parlare con i suoi nella sala fumatori di Montecitorio. A quanto si apprende, verdiniani e zanettiani avrebbero ribadito la loro disponibilità a entrare formalmente nel governo. Per tutta la giornata è circolata con insistenza la voce di un pressing di Ala-Sc per vedere riconosciuto nel futuro esecutivo il proprio impegno a sostegno della maggioranza renziana.

Impazza il totoministri

Ore decisive per la formazione del nuovo governo Gentiloni. Il premier incaricato ha fretta e vuole presentarsi domani al Colle con la lista dei ministri per mettersi subito al lavoro. Impazza il totoministri. Resta innanzitutto il rebus della Farnesina, ministero chiave: si fa sempre il nome di Piero Fassino ma sta prendendo quota l'ambasciatrice Elisabetta Belloni, favorita rispetto a un altro papabile come Carlo Calenda. Nelle ultime ore si farebbe pure il nome di Angelino Alfano agli Esteri, che lascerebbe il Viminale a un esponente di spicco del Pd e comincia a circolare il nome di Marco Minniti. Secondo le ultime indiscrezioni, insomma, cambiamenti in vista potrebbero esserci per la delegazione governativa di Ncd: se per Alfano si parla di conferma al Viminale o trasloco agli Esteri, a rischio potrebbe essere il posto di Beatrice Lorenzin alla Salute o quello di Enrico Costa agli Affari regionali. In bilico sarebbe Gianluca Galletti, quota Udc, all'Ambiente: al suo posto viene dato favorito Ermete Realacci. Data out in un primo momento, Maria Elena Boschi alla fine potrebbe rimanere per volere di Matteo Renzi, ma con deleghe diverse da quelle attuali. Per le riforme e i rapporti con il Parlamento si fa il nome di Anna Finocchiaro. Sarebbero tra gli 'intoccabilì Pier Carlo Padoan all'Economia, Roberta Pinotti alla Difesa e Andrea Orlando alla Giustizia. Nessun problema dovrebbe esserci nemmeno per Dario Franceschini alla Cultura e Graziano Del Rio alle Infrastrutture.

A rischio Marianna Madia alla Pa, Stefania Giannini all'Istruzione e Giuliano Poletti al Lavoro. Per questioni interne al Pd la responsabile scuola dei dem, Francesca Puglisi, potrebbe succedere alla Giannini, mentre al dicastero del Lavoro viene data in pole l'attuale viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova. Resta un punto interrogativo il ministro di Ala-Sc.

In queste ore si è fatto sempre più forte il pressing di verdiniani e zanettiani per avere un proprio esponente al Cdm, ma sono troppe le incognite. Di certo Enrico Zanetti manterrà la poltrona di viceministro all'Economia, ma i suoi spingono per un upgrade. Alle Riforme, al posto della Boschi, si fa il nome di Marcello Pera favorito su Giuliano Urbani.

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