Marcello Zacché
da Milano
Già da oggi, a urne elettorali ancora aperte, inizia ad alzarsi il sipario sul futuro di due grandi banche: Montepaschi e Capitalia. A Siena la Fondazione Mps, che controlla listituto, rende nota la lista dei cinque consiglieri che entreranno nel prossimo cda, tra i quali il futuro presidente. Mentre per Geronzi si aprono 10 giorni difficili: a Milano il consiglio di Mediobanca sancirà ufficialmente la sua sospensione dalla vicepresidenza della banca daffari, dopo il provvedimento dinterdizione emesso dal Tribunale di Parma. E il 20 aprile, a Roma, toccherà allassemblea dei soci di Capitalia decidere sul futuro del loro presidente.
In ogni caso si tratta di momenti importanti per due banche che proprio tra loro potrebbero prevedere di avere un futuro in comune. Dando vita a un gruppo bancario a baricentro centro-meridionale e con una connotazione politica mista che potrebbe trovare poche opposizioni qualunque sia il quadro elettorale che si formerà. Ma soprattutto nelleventualità della vittoria del centro-sinistra, perché in questo caso lipotesi Intesa-Capitalia, tanto cara al prodiano presidente Gianni Bazoli, potrebbe trovare proprio allinterno dellUnione più di un ostacolo da parte della componente Ds. Il pregio di un accordo tra il «rosso» Mps e la pragmatica banca romana guidata da Matteo Arpe (nel cui azionariato è presente lo stesso Silvio Berlusconi tramite Fininvest) sarebbe invece quello di mettere insieme realtà dalle «coloriture» più diverse.
A Siena, non a caso, nessuno si è sbilanciato in attesa della formazione del prossimo cda, che verrà nominato dallassemblea di fine mese. Il week end è servito per mettere al loro posto gli ultimi tasselli. Così il presidente della Fondazione, Giuseppe Mussari, è destinato a diventare il presidente della banca, affiancato da due conferme: Andrea Pisaneschi, consigliere di area centro-destra, e Fabio Borghi, in quota Ds. Il nodo della quota Margherita si sarebbe risolto con la scelta di Angelo Dringoli (già consigliere nella controllata Banca Toscana). Mentre per lultimo posto, che spetta ancora allarea maggioritaria dei Ds, non è ancora chiaro se Stefano Bellaveglia la spunterà, o se lattuale vicepresidente dovrà lasciare il suo posto in cda a Lucia Coccheri, dirigente locale.
A Milano, invece, il cda di Mediobanca dovrà sancire la sospensione del suo vicepresidente Cesare Geronzi.
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