Economia

Mps si defila da Bnl e vola in Borsa

Massimo Restelli

da Milano

Monte Paschi abbandona al proprio destino Bnl. Gli ingegneri finanziari sono ancora al lavoro ma oggi, a meno di imprevisti, il cda di Mps «richiamerà» il bond convertibile da 450 milioni dando mandato al direttore generale Emilio Tonini di individuare una pattuglia di banche estere tra cui spezzettare il 4,5% di Via Veneto. Un disegno in più parti che i vertici di Mps conterebbero di perfezionare entro una settimana separandosi così definitivamente dal gruppo di Luigi Abete. Il primo aspetto da risolvere è l’impatto dell’Ops del Bilbao che permette ai sottoscrittori di anticipare la conversione del prestito obbligazionario cui è legato anche il 2,9% di Via Veneto in capo alla Popolare di Vicenza. Completate le elaborazioni e considerata la ricaduta sul capital gain, i tecnici di Mps sarebbero orientati a pagare in contanti ritornando in pieno possesso del proprio pacchetto di Bnl.
Il passo successivo sarà valorizzare al meglio l’investimento in Via Veneto (il prezzo di convesione è 2,52 euro rispetto ai 2,77 euro segnati in Piazza Affari) rispettando però la linea di «neutralità» voluta dal presidente Pierluigi Fabrizi. Da qui i contatti con grandi investitori internazionali «terzi» rispetto al Bilbao o al fronte di Unipol e del contropatto di Francesco Gaetano Caltagirone. Una squadra composita, circolano i nomi di Merrill Lynch e Citigroup, cui Mps potrebbe trasferire le azioni Bnl, probabilmente appoggiandosi a un sistema di opzioni e clausole che evitino una «triangolazione» troppo veloce dei pacchetti.
Molto dipenderà da quale sarà la destinazione finale dei titoli ma dopo il malcelato desiderio di sganciarsi dall’offensiva di Unipol, il prossimo addio a Bnl rappresenta un’ulteriore affermazione della linea voluta dalla Fondazione Mps. Dove il presidente Giuseppe Mussari muove da tempo per isolare la banca senese bloccando i tentativi di apertura di Fabrizi. Immediata la reazione in Piazza Affari dove Mps ha spiccato un balzo del 3,6% mentre Bnl ha ceduto lo 0,75 per cento. Ma la mossa di Mps sottrae forza anche all’azione del presidente di Unipol, Giovanni Consorte, impegnato a cercare le risorse necessarie per preparare una controfferta che ostacoli i piani del Bilbao (la cui Ops valorizza 2,52 euro ogni azione Bnl). Il Monte Paschi è infatti azionista di Finsoe, la holding da cui potrebbe scattare l’attacco di Consorte che avrebbe vagliato la disponibilità di alcune banche estere a mettere sul tavolo 4 miliardi. Un piano che, viste le dimensioni di Unipol (2,7 miliardi la capitalizzazione), ha però poche chance di vedere la luce secondo alcune grandi case d’affari internazionali.

Intanto il gruppo, ufficialmente impegnato a difendere il proprio investimento nella joint venture Bnl Vita, ha specificato di aver bloccato 802,7 milioni per acquistare il 9,9% di Bnl ricorrendo a «mezzi propri» e senza avere «ricadute significative» sui propri conti.

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