Mps chiude il secondo trimestre 2010 con un utile di 119 milioni di euro, contro i 31,9 dello stesso periodo di un anno fa, grazie anche alle vendita delle filiali. Lo ha reso noto il gruppo. Il risultato operativo netto è salito a quota 254 milioni. Il dato è sopra le attese degli analisti il cui consensus era intorno ai 110 milioni. Per quanto riguarda il semestre lutile netto registra invece un calo del 21% a 261,2 milioni anche se il gruppo rileva che sarebbero 318,4 milioni senza la Ppa (la valorizzazione al fair value delle principali attività e passività potenziali acquisite). La raccolta diretta sale dell8,8% mentre gli impieghi avanzano del 7,1% grazie al balzo dei mutui.
Sul fronte dei costi, uno dei punti cruciali per Mps, il gruppo rileva come si sia verificato un taglio del 3,5% a 1,69 miliardi di euro. Nel complesso il margine di intermediazione è rimasto stabile nel semestre a 2,79 miliardi mentre nel solo trimestre è cresciuto a quota 1,417 miliardi. Il risultato operativo semestrale è cresciuto dell8,1% a 511 milioni di.
Listituto vede anche un miglioramento dellandamento delle sofferenze rispetto alle attese dopo che nel semestre le rettifiche per deterioramento crediti sono scese a 590 milioni di contro i 686,7 milioni dello stesso periodo del 2009.
«I risultati di Mps nel semestre sono molto significativi perchè testimoniano un lavoro strutturale sia sul conto economico che sulla riduzione dei costi e il contenimento delle rettifiche su crediti». È quanto ha affermato il direttore generale del gruppo Antonio Vigni aprendo lincontro con gli analisti, sottolineando il calo del 3,5% dei costi nel semestre e quello delle rettifiche.
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