Muore un’altra bimba. Fazio: niente panico

Carmine Spadafora

Sono 17 fino a ora i morti risultati positivi al virus H1N1. Un’altra bambina, questa volta di Bolzano, non ce l’ha fatta. Aveva 11 anni proprio come Emiliana ed era ricoverata da dieci giorni nella Clinica universitaria di Innsbruck in rianimazione. Ancora in corso di accertamento invece la causa della fine di un bimbo di appena dieci anni, morto due sere fa a Roma dopo un ricovero di dieci giorni per una polmonite batterica. Entro domani si saprà se si tratta di un’altra piccola vittima dell’influenza A. Il viceministro alla salute, Ferruccio Fazio, però insiste nel rassicurare i cittadini, ribadendo che la mortalità legata all’influenza A resta molto più bassa di quella di una normale influenza stagionale.
La preoccupazione però dilaga. Ospedali e pronto soccorso sono stati presi d’assalto e Fazio lancia un appello. «Non affollate i pronto soccorso - chiede il viceministro -. Se il bambino ha la febbre tenetelo a casa e chiamate il medico di famiglia». Soprattutto nei fine settimana però i medici di famiglia risultano introvabili e proprio su questo punto Fazio ha lamentato le carenze della nostra medicina sul territorio: molte situazioni che potrebbero essere risolte dal medico di famiglia finiscono all’ospedale, intasando il sistema.
Il piano vaccinazioni è stato confermato. Prima medici, malati cronici e donne incinta (che hanno un probabilità 4 volte superiore di contrarre il virus). Poi i più giovani, bambini e adolescenti. Si prevede di vaccinare sei milioni di persone entro la fine di novembre e almeno dieci entro la fine dell’anno. Ci sono però zone più colpite. Per Fazio «non esiste un caso Campania», anche se il virus in quella zona registra una media di 12,6 per mille contro i 3,88 della media nazionale. Non è escluso comunque che in zone più a rischio arrivino più vaccini. «Siamo stati contattati anche dal sindaco dell’Aquila che ci ha posto il problema delle tendopoli - spiega Fazio -. Va detto che il numero di vaccini è quello: dunque se potenziamo da una parte vuol dire che li stiamo togliendo a un’altra».
Dato che il virus si diffonde soprattutto fra i giovanissimi è prevista una vaccinazione mirata in quella fascia d’età. Molte classi sono però già decimate e sono tanti quelli che non sapranno se hanno avuto o no il virus H1N1 visto che fare test a tutti gli ammalati sarebbe impossibile. Fazio però invita a «vaccinare i bambini, anche a gennaio perché servirà lo stesso ad eradicare l’influenza». Comunque anche se «questo virus si diffonde di più tra i giovani per i bambini non è particolarmente rischioso», assicura il viceministro.
Intanto a Napoli i carabinieri del Nas hanno acquisito le cartelle cliniche dei sei pazienti morti a causa dell’influenza A, all'ospedale Cotugno di Napoli. I militari sono stati anche al Cardarelli, dove domenica è morta un’anziana donna. Due giorni fa era stata acquisita al Santobono la cartella clinica della piccola Emiliana. «Non è stato aperto un fascicolo sugli otto pazienti morti a Napoli: stiamo leggendo le carte e poi tireremo le somme», spiegano al Nas. Il bilancio per Napoli si è pesantemente aggravato: altre due donne morte: una di 42 anni e l’altra di 72. Intanto, ieri, sono stati celebrati a Pompei, i funerali di Emiliana. Nella chiesa dell’Immacolata Concezione, si sono stretti accanto al papà, Francesco, alla moglie Annunziata e agli altri due figlioletti, Anna e Ferdinando, gli amichetti della bambina e migliaia di concittadini.

Anna, dal pulpito ha ricordato la sorella. «Hai lottato fino all’ultimo. Eri bellissima. Ti piaceva andare a scuola e scrivere poesie. Mi conoscerà tutto il mondo, dicevi e prima di andartene hai avverato il tuo sogno: ora tutti ti ricorderanno».

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