Per ricordare una triste pagina della nostra storia che troppo a lungo è stata dimenticata, Roma potrebbe presto dedicare un museo alla tragedia delle Foibe e alla diaspora degli esuli giuliani e dalmati, scacciati dalle loro terre al termine dellultimo conflitto mondiale. Limpegno è giunto direttamente dal primo cittadino della Capitale, Walter Veltroni, che ieri ha preso parte, insieme al presidente del XII municipio Paolo Pollak, alla cerimonia di intitolazione dei giardini della rinnovata piazza Giuliani e Dalmati a Lodovico Zeriav, il primo maestro della comunità esule a Roma, scomparso nel 1999.
«La vicenda giuliano-dalmata - ha spiegato il sindaco - è storia con la S maiuscola, che parla di famiglie costrette da un regime dittatoriale ad abbandonare il proprio luogo di nascita. E Roma - ha proseguito Veltroni di fronte al presidente nazionale dellAssociazione profughi di Venezia Giulia e Dalmazia, Lucio Toth - avrà un museo dedicato al tema delle Foibe e alla vicenda giuliano-dalmata. Ci lavoreremo insieme agli storici e alla comunità, e terremo questa iniziativa al riparo da quelle utilizzazioni strumentali che a volte purtroppo le accompagnano».
Al secondo «museo della memoria», dopo quello sullOlocausto già messo in cantiere da Veltroni, tra i primi a plaudire sono Piergiorgio Benvenuti e Donato Robilotta, il primo capogruppo di An in Provincia, il secondo presidente dei consiglieri del Nuovo Psi alla Pisana.
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