(...) Ora ci sono le seguitissime fiction, ma i concerti della Gog, Giovine Orchestra Genovese, continuano a richiamare pubblico, abbonati e non, e - cosa che di questi tempi ha addirittura dellincredibile - a fare cassetta. E dà i brividi pensare che i concerti si tengono al Carlo Felice. Un tempo, prima delleuro, si diceva che ogni spettatore di un Teatro dellOpera, nellattimo in cui metteva piede in sala, costava allo Stato 500mila lire. Oggi non sono più quei tempi, è peggio.
E allora? Lo stile Gog tiene e si propone come un modello da seguire. Questo raggio di sole che brilla sulle note di pianoforti, violoncelli, clavicembali, arpe e violini, è fatto di numeri: nella passata stagione 939 abbonati che moltiplicati per 54 spettacoli ha fatto 24.414 presenze a teatro; i biglietti venduti sono stati 5.838 di cui mille a giovanissimi; i ragazzi che hanno seguito il teatro musicale sono stati 2.383; con altre iniziative si è arrivati al tetto di 34.315 spettatori, «tanti quanti e forse anche di più di quelli che riempiono lo stadio», amano dire alla Gog.
Il tutto - quasi - con forze proprie. Ben il 53 per cento delle spese, infatti, è stato coperto dai ricavi della biglietteria e degli sponsor, tra i quali fanno la parte del leone la Compagnia di San Paolo, Premuda, la Società commerciale finanziaria e il Banco di Chiavari. Al resto provvedono Ministero (41%), Regione (3%) e Comune (2,3%).
Un successo che appare ancora più importante di questi tempi che vedono il Carlo Felice sullorlo del baratro. «Bisogna subito chiarire una cosa - spiega il direttore artistico da sei anni alla Gog Pietro Borgonovo - Si tratta di due realtà molto diverse. Noi siamo unassociazione con cento anni di vita che organizza concerti per invito. Per noi stare nei bilanci è più facile: abbiamo un budget e dentro quel budget ci muoviamo per organizzare eventi. Il Carlo Felice è un ente lirico che fa produzione con spese altissime dettate dai dipendenti, gli allestimenti scenici, i registi, i cantanti, le scenografie».
La Gog gode ottima salute. «Si tratta di unassociazione sana perché è sana da cento anni. La Gog è fantastica e oggi ha i numeri più belli dItalia». La chiave del successo? «Fin dalla sua fondazione nel 1912 ha esercitato unattività più professionale che da amatori, ha invitato sempre grandi musicisti, quelli dai quali il pubblico non resterà mai deluso». Forse sarebbe pronto a darne testimonianza labbonato più anziano della Gog, lingegner Luigi Dufour, che segue i concerti del lunedì fin dal 1939, quando aveva nove anni. Tra gli abbonati eccellenti cè anche la signora Bice Costa Horszowski, vedova del grande pianista Miecio, la marchesa Guendalina Cattaneo Della Volta e, per la prima volta questanno, lex sindaco di Genova Giuseppe Pericu.
Giovine Orchestra Genovese. Il capitolo giovani ha una storia tutta sua. La Gog investe moltissimo su di loro e gli studenti la ricompensano andando ad ascoltare i concerti (prezzo speciale di 2 euro) comprando direttamente i biglietti, bypassando i professori. Grande interesse poi per gli incontri propedeutici allascolto della musica che Borgonovo tiene nelle scuole insieme ad alcuni musicisti ospiti. «Il nostro interesse per i giovani- spiega Borgonovo - si traduce in attenzione anche verso i nuovi artisti, sempre interpreti con un quadro internazionale altissimo. E lavorare in questo campo ci regala grandi soddisfazioni».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.