Musica protagonista con i concerti di Scelsi e Philip Glass

Un concerto per esaltare il rapporto che unisce la musica alla scienza. Il programma del festival in corso al nuovo auditorium si arricchisce questa sera (ore 21) di un esibizione del duo composto da Richard Trythall al piano e Francesco Dillon al violoncello (Sala Teatro Studio) protagonisti di «Metamorfosi», percorso musicale cui si sottendono le varie fasi che accompagnano l’esistenza umana. E emblematicamente la performance musicale vedrà, quindi, interpreti Ariele Zurria, un bambino di appena otto anni autore, di un video che verrà proiettato nel corso della serata, Dillon, 35 anni, e il settantenne Trythall. Al centro della scena quindi i tre stadi della vita: l’infanzia, la maturità, la vecchiaia raccontate e confrontate dall’arte e dal pensiero compositivo di Giacinto Scelsi e di Philip Glass.
Nel pensiero scelsiano la giovinezza è il dramma della vita, la maturità è l’energia della mente, la vecchiaia è la catarsi, la liberazione. C’è l’ombra dell’esistenzialismo di Jean Paul Sartre dietro la trama concettuale che suggerisce a Giacinto Scelsi una delle sue opere più nitidamente autobiografiche: I tre stadi dell’uomo per violoncello solo, concepita lentamente tra il 1956 e il ’65. Gli stessi richiami concettuali e le medesime connotazioni filosofiche ispirano molti anni dopo, nell’88, un altro ciclo per strumento solo che appare il complemento ideale delle metamorfosi esistenziali di Scelsi.

Si tratta dei cinque «capitoli» che compongono uno dei lavori più dichiaratamente letterari di Philip Glass, Metamorphosis per pianoforte, tratto dalle musiche di scena per un lavoro teatrale del racconto omonimo di Franz Kafka.

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