Gentile Direttore,
L'edizione genovese del «Giornale» riporta in prima pagina, e con grande evidenza nel titolo dell'articolo, la «notizia» secondo la quale io «ho una priorità per Genova: far votare i romeni». Questa «notizia» è inventata di sana pianta. Invitato al congresso regionale del Fli, vi ho effettivamente svolto un intervento in cui ho parlato delle priorità per Genova: come evitare la fuga delle imprese e dei giovani, o rendere efficienti i trasporti, o risanare il bilancio del Comune. Il «Giornale» (che pure ha dedicato ampio spazio all'evento) non ne riporta neppure una parola, il che è del tutto legittimo, e non proprio inusuale. Ma in luogo delle cose che ho detto, e che non riporta, me ne attribuisce un'altra che non ho detto: non ho detto una sola parola sull'argomento romeni.
Giacché (ora) ne parliamo, ricordo che romeni, olandesi, danesi, lettoni e tutti i cittadini dell'Unione, se residenti in Italia, hanno già il diritto di voto alle elezioni amministrative. La rimozione di ostacoli burocratici all'esercizio di questo voto, pur non essendo una priorità per i destini di Genova, è certamente questione importante per tutti gli europei residenti fuori del loro paese d'origine, inclusi gli italiani. E bene hanno fatto il Fli e il rappresentante dei cittadini romeni a ricordarla (a proposito: quest'ultimo, il signor Mocanu, un ragazzo di quasi due metri, viene definito a più riprese «la» responsabile della comunità romena, forse perché di nome fa Marian, che in romeno però è un nome maschile, come quasi tutti sanno).
Se stiamo ai fatti, che per un giornale dovrebbero essere importanti, il fatto è che sull'argomento io non avevo detto una parola. Per non parlare della foto a corredo del pezzo, che ritrae alcuni giovani - verosimilmente africani, comunque a occhio e croce non romeni e neppure lettoni - dediti a un commercio verosimilmente abusivo contro il quale mi sono a più riprese espresso. Ovviamente con l'argomento dell'articolo non c'entrano niente, e io neppure. Purtroppo tutte queste sviste alla fine danno un messaggio che non ha niente a che fare con la realtà. Caro Giornale e cari lettori, invito tutti, ancora una volta, a mettere da parte le ragioni di tante superabili inimicizie, e a confrontarci sulle vere priorità di Genova, che ha purtroppo molti e sempre più gravi problemi. Lo dobbiamo alla città, e un pochino anche a noi stessi. Con immutata stima
* senatore Partito Liberale
Ringraziamo il senatore Musso per la cortese precisazione.
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