Cronaca locale

Documenti falsi per ospitare più migranti: chiuso centro a Napoli

Alla Prefettura di Napoli era stata presentata una documentazione falsa per certificare l’idoneità della struttura e un capienza più alta di quella effettiva. Il Cat presentava anche carenze delle condizioni igienico-sanitarie

Documenti falsi per ospitare più migranti: chiuso centro a Napoli

Un centro accoglienza per immigrati situato a Mugnano di Napoli, comune alle porte della città partenopea, è stato posto sotto sequestro dai carabinieri del Nas. Il provvedimento è arrivato dopo verifiche svolte dai militari, a seguito della disposizione del gip del tribunale di Napoli Nord, dalle quali sono emerse alcune irregolarità. Dalle indagini, infatti, è emerso che nella struttura venivano ospitati più migranti di quanto autorizzato e le condizioni igieniche in cui vivevano gli stranieri erano inadeguate.

Secondo le accuse, il gestore della struttura, che tra l’altro è anche rappresentante della società che gestisce il centro, si era aggiudicato l'appalto della Prefettura di Napoli presentando una documentazione falsa con la quale si dichiarava che l'edificio fosse in grado di accogliere un numero di ospiti più alto rispetto alla reale capienza.

A compilare tutto l’incartamento necessario per l’aggiudicazione dell’appalto ci aveva pensato un tecnico della stessa società che aveva attestato come la struttura fosse idonea per essere adibita a Cat, un centro di accoglienza temporaneo. La situazione, però, non era quella dichiarata. Non solo. Nei documenti veniva specificato che la struttura potevano risiedere fino ad un massimo di 98 persone.

La realtà è venuta alla luce solo grazie a successivi accertamenti tecnici e alle indagini dei carabinieri. I militari avevano verificato che, dopo l'ottenimento del servizio di affidamenti dei migranti, l'immobile era stato modificato rispetto a quanto descritto nella Scia, la segnalazione certificata di inizio attività. L’opera di trasformazione della struttura era stata compiuta con l’intento di allargare gli spazi così da poter ospitare un numero maggiore di persone anche in assenza di vari requisiti obbligatori, tra cui quello della salubrità degli ambienti. In passato c'erano stati diversi interventi amministrativi per sanare le irregolarità ma non si è mai arrivati ad una risoluzione del caso.

È stato accertato che nel Cat vi fossero 85 persone, mentre il consulente tecnico indicato dalla Procura aveva indicato una capienza massima di 64 ospiti. Altre irregolarità sono quelle relative alle violazioni delle normative sulla prevenzione di incendi e sulla sicurezza: nella struttura mancavano vie di accesso per l'eventuale intervento dei mezzi di soccorso. In caso di emergenza si sarebbero potuti registrare gravi problemi. Non meno importante erano le carenze igienico-sanitario degli ambienti.

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