Mario Cervi e Nicola Porro
Tre boiardi stanno alla sommità del Quirinale: il segretario generale, che ne regge le leve di comando, e che ha, con valletti e dimora sontuosa, onori e conforti degni – qualora esistesse ancora la monarchia – d’un principe del sangue; il vicesegretario generale; il vicesegretario generale amministrativo. Poi i consiglieri. Che sono la riproduzione in miniatura degli apparati ministeriali... A prima vista poche persone, da contare sulle dita delle mani. Ma è che ciascuno di questi consiglieri capeggia una piccola o non piccola équipe d’esperti, di presunti esperti, di esecutori d’ordini. Semplificando potremmo dire che il presidente è dotato di personale – selezionato, si suppone, in base alla capacità – che dovrebbe consentirgli di prendere decisioni appropriate. Ma tranne pochi casi deve consigliare, non decidere, e se decide deve avere – essendo irresponsabile – l’avallo del governo... Il Quirinale ha reso pubblici i dati ufficiali sul personale e sulle spese. Ecco, in riassunto o per citazione testuale, i passaggi fondamentali dell’informazione fornita dalla presidenza.
1) Il bilancio di previsione del Quirinale per il 2007 prevede una dotazione a carico dello Stato pari a 224 milioni di euro. Questa richiesta è inferiore di un milione di euro alle previsioni del bilancio pluriennale dello Stato 2006-2008 e contiene l’aumento del 2007, rispetto al 2006, nella misura del 3,23 per cento. Al di sotto cioè del tasso concordato che era del 3,5 per cento. 2) La spesa complessiva è pari a 235 milioni di euro «compensati per la parte eccedente la dotazione da entrate proprie» ed è destinata per l’87,6 per cento alle spese per il personale (57,3 per cento retribuzioni, 30,3 per cento trattamenti di quiescenza). La spesa per beni e servizi ammonta a circa l’11 per cento, ed è stata ridotta nella misura del 3,87 per cento rispetto all’anno precedente. Il residuo 1,4 per cento è destinato al fondo di riserva. 3) A inizio del 2007 il personale di ruolo ammontava complessivamente a 987 unità, di cui 84 appartenenti alla carriera direttiva, 124 alla carriera di concetto, 228 alla carriera esecutiva, 551 ausiliari. Il personale di diretta collaborazione con i vertici della presidenza ammontava a 85 unità «in posizione di comando» (38 civili e 47 militari) e 24 unità a contratto. Il personale militare e di polizia ammontava complessivamente a 1086 unità, di cui 297 appartenenti al reggimento dei corazzieri. Totale generale 2182 dipendenti.
Ad attenuare troppo facili ottimismi va osservato che nel caso del Quirinale come in altri i giri di vite prospettati con legittimo autocompiacimento riguardano per lo più non risparmi sulla spesa esistente, ma risparmi sulla maggior spesa prevista. Tipico l’aumento di spesa del Quirinale contenuto nel 3,23 per cento contro una previsione del 3,5 per cento...
In dieci anni i dipendenti del Quirinale sono aumentati del 35 per cento e la spesa, depurata dell’inflazione, ossia in termini reali, è aumentata del 61 per cento...
A questa dilatazione dei costi è estraneo l’appannaggio del capo dello Stato, fermo da anni al ragionevole livello di 218.407 euro, tassati normalmente: meno di quanto riscuote, ahinoi!, un europarlamentare italiano. Ma proviamo a esaminare i casi di due presidenze vicine all’Italia, la tedesca e la francese.
In Germania il presidente della Repubblica (è in carica Horst Köhler) ha, come il nostro, compiti soprattutto di rappresentanza e di garanzia. Nel 2006 sono stati stanziati per le spese della presidenza tedesca 19 milioni 354mila euro. Questa cifra è comprensiva di tutto, stipendio del presidente e del personale, spese ordinarie e straordinarie, viaggi all’estero, manutenzione delle due residenze (Bonn e Berlino). Il presidente ha uno stipendio annuo netto di 199mila euro, e dispone inoltre d’uno straordinario (78mila euro nel 2006) per spese di rappresentanza e interventi di vario tipo. Gli organici della presidenza ammontano a 160 unità tra consiglieri, funzionari, impiegati, personale addetto alla manutenzione e alla sicurezza.
Il presidente francese non è una figura ornamentale, cerimoniale, notarile. Ha un forte ruolo operativo, e un ambito pressoché esclusivo di potere per gli Esteri e per la Difesa. L’Eliseo non è un osservatorio, un luogo di verifiche: è un quartier generale. Effettivi della presidenza francese: 941 persone di cui 365 militari. Tra quei 941 gli addetti al capo dello Stato, alla sua famiglia, alla sua abitazione e alle sue relazioni personali sono 192 di cui 29 militari. Gli addetti ai servizi della presidenza sono 749 di cui 336 militari. La presidenza include le sedi staccate o di vacanza di palazzo Marigny (accanto all’Eliseo), del castello di Rambouillet, del forte di Brégançon. Poi altri immobili. Tra questi un appartamento, vicino alla torre Eiffel, dove Mitterrand ospitava la madre di Mazarine, la sua figlia segreta. La dotazione del presidente, incluse le spese di rappresentanza e quelle di viaggio, è di 1 milione 736mila euro. Aggiungendo le retribuzioni per il personale si arriva a un costo della presidenza, per il 2007, di circa 32 milioni di euro, in lieve calo sul 2006. Inoltre sono previsti fondi speciali per oltre 5 milioni di euro annui. Il presidente paga l’Irpef su uno stipendio mensile lordo di 6627,45 euro. Il divario enorme tra la spesa per l’Eliseo – 32 milioni di euro, 37 con i 5 dei fondi speciali – e i 235 del Quirinale lascia pensare che alcune voci importanti del bilancio dell’Eliseo siano contabilizzate a parte.
Ma ce ne vuole ancora molto, moltissimo, per arrivare ai 235 del Quirinale.
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