LondraAppartenete a quella categoria di persone che fanno fatica a ricordare una faccia? Avete collezionato una serie interminabile di figuracce per aver dimenticato compleanni e anniversari? Da studente non vi entravano in testa le formule di matematica neanche a spararvi? Niente paura, è in arrivo la pillola della memoria. In realtà si tratta di un farmaco studiato per trattare le conseguenze del morbo di Alzheimer, una pasticca in grado di contenere le devastanti conseguenze che questa malattia provoca sul sistema cognitivo. Nei prossimi anni però la stessa medicina potrebbe venir messa in vendita in forma più leggera ed essere utilizzata per migliorare i normali disturbi della memoria. A lavorare su due progetti fondamentalmente simili sono due aziende farmaceutiche statunitensi, la AstraZeneca in collaborazione con Targacept e la Epix Pharmaceutical. Entrambe le pillole aumentano gli effetti cognitivi in pazienti soggetti a vuoti di memoria dovuti all'età avanzata. C'è chi prevede però che ben presto un farmaco molto più leggero potrà essere venduto come medicinale da banco anche a persone assolutamente sane con una memoria un po' troppo debole. Steven Ferris, neurologo ed ex membro della commissione «Food and Drug Administration» in America afferma che potrebbe essere una questione di pochi anni. «Secondo me uno dei due progetti potrebbe guadagnarsi l'autorizzazione - ha spiegato il medico al quotidiano britannico Daily Telegraph - ovviamente dopo aver dimostrato che si tratta di un farmaco efficace e sicuro. Potrebbe conquistare una larga fetta di mercato». In Gran Bretagna l'abitudine di assumere dei farmaci salva-memoria esiste già da qualche tempo. Uno di quelli più usati è il Provigil. Creato per la cura della narcolessia, viene spesso usato dagli studenti per aiutarli a rimanere svegli più a lungo. Altri due, come Adderall XR e il Ritalin, pensati per curare i deficit d'attenzione vengono somministrati anche per migliorare la concentrazione. A quanto pare sono gli stessi studenti a richiederli direttamente alle ditte produttrici come ha confermato un portavoce della compagnia che distribuisce l'Adderall. «Riceviamo moltissime chiamate dai campus universitari - ha detto - ma dobbiamo avvertire che ci sono dei rischi nell'assunzione. Si tratta di una pillola che può aumentare la pressione, la gente non deve abusarne».
Anche la vendita su Internet di farmaci simili è molto diffusa. Sebbene non si tratti di una prassi illegale il ministero della Sanità inglese ha più volte sconsigliato di acquistare le pillole della memoria in questo modo. Un suggerimento che sembra però essere caduto nel vuoto. «È difficile quantificare la scala del fenomeno - ha spiegato Barbara Sahakian, docente di neuropsicologia clinica all'università di Cambridge - ma si tratta di un'abitudine che sta prendendo piede qui da noi».
Del resto, la prospettiva di riguadagnare un po' della memoria perduta negli anni è seducente. E se per non dimenticare il ventesimo anniversario di matrimonio serve una pillola, ben venga. «La realtà - ha sottolineato ancora Sahakian - è che non sempre siamo al nostro meglio.
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