
Il caso della cittadina respinta dagli uffici comunali di Bacoli, nella zona flegrea, perché indossava dei pantaloncini bermuda continua a far discutere. Crescono le polemiche e la discussione assume un rilievo politico: dopo le critiche del consigliere regionale Diego Venanzoni e dell’esponente della Lega Severino Nappi, è arrivata la replica del sindaco Josi Gerardo Della Ragione.
Il caso
Gran parte delle discussioni sono dovute a un semplice cartello affisso all'ingresso del Municipio vieta l'ingresso con "abiti non adeguati, in particolare pantaloncini". Ma non solo nelle ultime ore una donna è stata respinta in quanto indossava un paio di pantaloni all'altezza del ginocchio. Una situazione certamente paradossale che ha fatto scatenare le polemiche dei cittadini e, allo stesso tempo, ha coinvolto la politica nostrana.
Il botta e risposta
"Il rispetto del decoro non deve mai trasformarsi in un abuso che umilia le persone. In un Comune che dovrebbe essere la casa di tutti, ci ritroviamo invece davanti a un regolamento medievale che non ha nulla a che fare con il buon senso", ha spiegato in una nota il consigliere regionale Diego Venanzoni, che ha parlato di una regola "medievale". "Una cittadina, in abbigliamento del tutto ordinario e con bermuda al ginocchio, è stata respinta dagli sportelli. In piena estate, con temperature che sfiorano i 40 gradi - precisa - non si può pensare di negare ai cittadini il diritto di accedere ai servizi pubblici per un dettaglio di abbigliamento”, ha concluso facendo riferimento proprio a quella donna.
Da qui la risposta del sindaco. Il primo cittadino ha rivendicato la scelta di applicare il regolamento che vieta l’accesso agli uffici con abiti ritenuti non decorosi. "A Bacoli, per entrare in Municipio, si deve avere un abbigliamento decoroso.
Senza zoccoli, costumi da bagno, pantaloncini da mare. È una norma di buonsenso che si adotta in tutti gli uffici pubblici italiani e che nella nostra città esiste da decenni", ha scritto Della Ragione in un post sui social.