da Milano
Mentre il presidente della Consob Lamberto Cardia tranquillizza sulla situazione italiana («il quadro è rassicurante»), il vertice della Banca centrale europea sembra restare sul chi vive: le turbolenze finanziarie legate alla crisi dei mutui subprime sono tuttaltro che alle spalle, ha avvertito ieri Nout Wellink, componente del Board della Bce in unintervista al quotidiano Het Financieele Dagblad, riportata dallagenzia Bloomberg. Gli effetti si vedranno sui bilanci delle banche, dove crescerà lelenco dei debiti, ha continuato. Secondo Wellink, che è anche numero uno della Banca centrale olandese, la stretta al credito decisa dalle banche «influenza la crescita negli Stati Uniti e in modo meno significativo anche quella europea».
Lepicentro della crisi rimangono però, come ovvio, gli Usa dove starebbe per scattare, secondo il Wall Street Journal di ieri, un piano demergenza per garantire collettivamente obbligazioni legate a mutui immobiliari subprime e altri titoli di scarsa qualità fino a un controvalore complessivo di 100 miliardi di dollari. Loperazione avrebbe lobiettivo di evitare unondata di svalutazioni da parte degli istituti di credito e, di riflesso, il rischio dinnescare una nuova grave crisi creditizia. A elaborare il piano sarebbero state Citigroup (listituto più esposto alla crisi) e altre grandi banche statunitensi, tra cui Bank of America e J.P. Morgan Chase, in una riunione riservata svoltasi tre settimane fa al Dipartimento del Tesoro di Washington. Secondo il Wall Street Journal la riunione è stata coordinata dal sottosegretario per le finanze interne Robert Steel, ex dirigente di Goldman Sachs e braccio destro del segretario al Tesoro Henry Paulson.
Fulcro del progetto un nuovo superfondo studiato per cercare di disinnescare quello che Citi e le altre grandi banche considerano come una grave minaccia al mercato mondiale. Il pericolo che decine di fondi detenuti da banche siano obbligati a scaricare sul mercato miliardi di dollari di titoli garantiti da mutui immobiliari facendo crollare i prezzi.
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