Negozi nel mirino, cellulare anti-rapina

I commercianti danno l’allarme premendo un tasto e sul posto arriverà in soccorso una pattuglia. Presto saranno "sorvegliati speciali" grazie all’iniziativa di Palazzo Marino. A Milano si registra una media di un atto di delinquenza ogni 24 ore

Fa più notizia all’incontrario, se per un giorno non accade nulla. Che il tentativo vada o meno a buon fine, non passano 24 ore senza che almeno un commerciante milanese non finisca nel mirino dei rapinatori. Gli obiettivi preferiti: farmacisti, benzinai, gioiellieri. Che presto saranno sorvegliati speciali dal Comune. Se le telecamere non bastano, Palazzo Marino è pronto infatti a sfruttare le tecnologie più all’avanguardia per consentire ai commercianti milanesi di lavorare serenamente dietro al bancone. A loro fornirà presto un apparecchio telematico, simile ad un cellulare satellitare, che sarà collegato ad un call center creato ad hoc e, attraverso questo, alla centrale operativa delle forze dell’ordine. Il sistema è semplice. «I negozianti - sintetizza l’assessore Tiziana Maiolo - potranno usare questo supporto telematico sia per le chiamate esterne o per inviare messaggi agli operatori, come se fosse un normale telefono cellulare, per risolvere dubbi o interventi urgenti, sia per segnalare un allarme rapina». Senza bisogno di indicare il proprio indirizzo - impossibile se ci si trova faccia a faccia col malintenzionato -, basterà premere un pulsante e il satellitare localizzerà subito la posizione di chi ha lanciato l’sos e verrà inviata una pattuglia sul posto per controllare. La copertura sarà più estesa del negozio o della bottega: «La centrale riceverà il segnale anche se il commerciante si trova a casa o per strada - spiega la Maiolo -. Non è raro che i rapinatori vadano a prelevare a domicilio un banchiere per portarlo nella filiale e costringerlo ad aprire la cassaforte. Con questo sistema, invece, troveranno ad attenderli la polizia». Una boccata d’ossigeno, ad esempio, per quegli orafi che trasportano gioielli e preziosi dal magazzino al negozio, con la preoccupazione di fare brutti incontri lungo il tragitto. «Basterà che tengano in tasca l’apparecchio - spiega l’assessore - e lancino l’allarme se si trovano di fronte i rapinatori».
Il sistema funzionerà anche al contrario: potrà essere la centrale operativa che, in caso di comunicazioni urgenti o controlli, si metterà in contatto con i negozianti. Il progetto partirà entro due mesi in via sperimentale. Saranno individuati 100-150 commercianti delle categorie considerate più a rischio e a loro verrà consegnato gratuitamente l’apparecchio. «Ci faremo indicare gli esercizi dall’Unione del commercio - anticipa l’assessore -, pensiamo a bar, ristoranti, gioiellerie, benzinai, farmacie». Il test durerà sei mesi o un anno al massimo, e se darà i risultati sperati come antidoto contro le rapine, verrà esteso a chiunque vorrà richiederlo.

A quel punto, stringendo un accordo con la categoria per fornirlo a prezzi agevolati ai negozianti.
L’operazione costerà al Comune circa 100mila euro, cifra che serve a coprire la spesa per i gprs, il sistema hardware e software che gestirà l’operazione e la creazione di un call center dedicato.

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