Saliranno in metrò 518 milioni di passeggeri allanno, contro i 359 milioni attuali. Vuol dire 159 milioni e un buon 44 per cento in più. Ma nellanno dellExpo, garantisce lassessore comunale alla Mobilità Edoardo Croci, la rete ferroviaria urbana - grazie alla circle line - e quella metropolitana saranno talmente integrate che bisognerà ragionare genericamente di «trasporto su binari». Tantè che nel dossier sullo «Sviluppo del sistema metropolitano milanese, Expo 2015», presentato anche allultimo Tavolo Lombardia, si mettono a confronto gli scenari attuali e futuri e si calcolano chilometri di servizio - da 136 a 180 - e delle stazioni (da 110 a 166 in sei anni) senza distinzione tra i due tipi di mezzo. E la popolazione milanese servita entro i confini urbani da Mm e dal servizio ferroviario aumenterà nel 2015 addirittura del 42 per cento. Cinque linee metropolitane e una corona ferroviaria «aperta», da Rho-Pero a San Cristoforo, la famosa circle line. Esce dai piani la M6, che compariva nel dossier di candidatura ad Expo presentata al Bie, ma Croci premette che «si trattava di un potenziamento dei treni da Pagano a Rho-Pero, si pensava a un tratto della M1 da rendere indipendente ma non esisteva ancora un progetto e non avremmo potuto comunque ottenere finanziamenti dal Cipe questanno. Se sarà utile per la città, ci lavoreremo indipendentemente dallevento del 2015, mentre assicuro che con il nuovo segnalamento dal 2010 e gli investimenti sulla rossa, laumento dei passaggi ci sarà indipendentemente dalla M6. Lobiettivo era quello e non ci saranno problemi per laccessibilità al sito Expo».
Ammontano a quasi 3 miliardi gli investimenti in corso o già pianificati dal Comune per lo sviluppo della M4 e M5 (quasi 2,4 miliardi) e per raggiungere in metrò Assago, Comasina e Monza-Bettola. Il Cipe di luglio dovrebbe garantire senza sorprese i fondi per il secondo tratto della linea 4 dal Policlinico a Linate, mentre la presentazione del progetto per allungare la linea 5 da Garibaldi a San Siro potrebbe slittare alla seduta di settembre. Chiuso il tavolo tecnico, sarà invece quello politico a breve a dare il via libera allo sviluppo ferroviario urbano, da realizzare coi fondi che verranno incassati dalla dimissione delle stazioni ferroviarie. Laccordo quadro con Ferrovie dello Stato, ricorda Croci, «prevede linvestimento di circa 800 milioni sullo sviluppo del nodo milanese, e il progetto più importante è proprio quello della circle line, in parte già esistente ma non funzionante. Dovremo investire 300 milioni per opere infrastrutturali che consentano di attivarla e 400-500 milioni per creare nuove stazioni o sistemare quelle esistenti. Ne vogliamo circa una al chilometro e simili alle fermate della metropolitana».
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