Oggi, oltre alla contrazione dei consumi, le aziende devono fronteggiare soprattutto i ritardi nei pagamenti, da parte della Pubblica amministrazione. Un tema al centro del programma «Unicredit per l'Italia» presentato, lo scorso 14 marzo, a Roma. Su Dossier, a parlarne è Gabriele Piccini, country chairman di Unicredit. Nellintervista concessa al periodico affronta il delicato tema del credito alle imprese.
«Nel piano Unicredit per lItalia - spiega - ci sono importanti risorse finalizzate proprio a dare ossigeno alle aziende nella liquidità, attraverso lo sblocco dei crediti verso la Pubblica amministrazione, tramite il factoring e gli anticipi bancari. Il nostro intervento mira a valorizzare la disponibilità degli enti, a certificare e ad accettare la cessione dei crediti, vantati dalle imprese nei loro confronti».
Proprio in questi giorni, il gruppo ha messo a disposizione di Sace una linea di credito di 500 milioni, finalizzata allo smobilizzo dei crediti delle piccole e medie imprese, verso le amministrazioni centrali e regionali. Piccini analizza anche i nuovi innalzamenti dello spread.
«Si sono riaffacciati sui mercati - dice - alcuni timori sulla sostenibilità delle manovre di bilancio messe in atto da alcuni dei Paesi periferici. A questo si aggiungono le preoccupazioni per un ciclo economico che, senza decise azioni di stimolo, rischia di essere negativo in misura superiore alle previsioni. Ritengo che adesso sia importante concentrarsi per definire una strategia europea condivisa ed efficace di contrasto della crisi.
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