Stefania Antonetti
L'umorismo sottile delle «Fanny Ladies» va in scena domani nelle sale della Galleria d'arte Moderna di Nervi con la presentazione del film muto «It» (Cosetta, 1927) di Clarence G. Badger, con Clara Bow.
Il film inserito all'interno della rassegna del cinema muto «Estate in Gam - Divini & Silenziosi» presenta in tutta la sua originalità la divertente sezione delle Fanny Ladies rivelando quanto importante sia stato, nell'evoluzione della commedia cinematografica, il ruolo delle attrici per nulla intimidite dalle limitazioni che le convezioni sociali d'inizio secolo imponevano ai comportamenti femminili. Donne che sono riuscite a escogitare e a sviluppare tipi di umorismo più scaltri e sottili e a essere nel frattempo testimoni dei cambiamenti rivoluzionari che intervennero negli anni cruciali a cavallo del primo conflitto mondiale. A introdurre il film specificandone il suo valore «storico» sarà Piero Pruzzo, critico cinematografico, e le musiche al pianoforte del maestro Pino Longo ne accompagneranno le immagini.
It o più semplicemente «Cosetta» rappresenta «quel certo non so che» quel quid misterioso che non tutti potevano vantare ma che Clara Bow aveva; l'attrice fu scelta infatti per il suo magnetismo e per la sua capacità di attrarre gli altri. Nel film - sicuramente il più famoso - l'attrice veste i panni di una commessa di un grande magazzino di New York che dopo aver dato un'occhiata al suo capo fa una richiesta del tutto particolare: «Caro Babbo Natale, portami lui». È la stessa scrittrice inglese, Elinor Glyn autrice negli anni venti del romanzo da cui fu tratto il film, a scegliere Clara Bow e gli altri interpreti, proprio per garantire la particolare energia che percorreva e caratterizzava il testo.
Come interprete maschile scelse Antonio Moreno, un «consumato» attore di origine spagnola ritenuto una «riserva» di Valentino. Non era stato incluso nella lista originale di coloro che possedevano - quel certo non so che - ma avendo Elinor Glyn gentilmente eliminato Valentino, John Gilbert e Rex il re dei cavalli selvaggi, Moreno era rimasto il solo contendente maschile.
Per il pubblico, il film è significativo perché presenta, nel piccolo ruolo di un reporter, un «novellino» chiamato Gary Cooper, che pur avendo più fascino di Moreno, risultava ancora troppo giovane e goffo nelle sue performance artistiche. Per i tecnici invece, è importante perché, fra quelli sopravvissuti, è il primo film che documenta l'impiego dello zoom.
«Alcuni dei protagonisti della rassegna del cinema muto sono legati a Genova da alcuni aneddoti e comunque tutti riconducibili al fenomeno del divismo - dichiara Margaret Cavallini, organizzatrice della manifestazione -.
L'appuntamento è per le 21 di domani. I biglietti sono disponibili nella biglietteria della Galleria d'arte Moderna di Nervi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.