Federico Moccia, liceo classico a Roma.
Ricordi belli?
«La scuola? Per me un vero spasso. Io adoravo la scuola, mi piaceva studiare, non facevo nessuna fatica».
Un secchione quindi?
Ma no anzi. Al pomeriggio uscivo. Giocavo a pallone con gli amici, uscivo con le ragazze. Il mio segreto era stare attento a scuola».
Mai preso brutti voti?
«E come no, la prima pagellina a fine semestre al primo anno di liceo. Fu uno choc tremendo per i miei vedere una sfilza di insufficiente».
E con i professori?
«Con loro un rapporto non idilliaco. Io ero un tipo molto ironico, un tipo un po’ sopra le righe e non sempre mi capivano».
Rapporti difficili quindi?
«Ho avuto un
E la notte prima degli esami?
«Ma io ero tranquillo, ero preparatissimo. Sapevo il fatto mio insomma».
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